Gigi D’Alessio non l’ha presa bene. Alle accuse di essere un ‘negazionista’ della Terra dei Fuochi per le parole pronunciate in diretta tv dal palco del concertone di Capodanno a Napoli (“Solo l’1% dei territori campani è inquinato, la regina Elisabetta mangia le verdure di Caivano”), il popolare cantante napoletano ha reagito con una lettera nella quale rivendica la sua buona fede e i suoi buoni propositi (pubblicata integralmente sulla sezione blog de ilfattoquotidiano.it), e poi annuncia: “Ho la coscienza a posto, anche per questo sarò da Santoro per parlare di Terra dei Fuochi”. Lo attende un nuovo reportage dell’inviato Sandro Ruotolo, secondo il quale “la Terra dei Fuochi si sta allargando” esattamente un anno dopo l’inchiesta “Inferno atomico”.

D’Alessio si dichiara “ferito” al termine di un lungo bombardamento di accuse e critiche firmate dai leader dei comitati civici e ambientalisti che da anni si battono per denunciare lo scempio ambientale e riassunto con una parola terrificante: “Biocidio”. Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano da anni in prima linea, si è detto “indignato” delle sue parole, sottolineando che “mentre la regina campa 100 anni, a Caivano si muore di cancro nel 70% dei casi”. Antonio Marfella, oncologo dell’Isde, l’associazione dei medici per l’ambiente, ha usato parole intrise di sarcasmo durissimo: “Ci incoraggiano a mangiare prodotti Dtc, Di Tombamento Certificato. Ciò che viene proibito alle pecore, vogliono darlo ai pecoroni…”. La pasionaria di Giugliano Lucia De Cicco, candidata con de Magistris alle comunali di Napoli nel 2011, ha diffuso un comunicato della rete ‘Stop Biocidio’ dall’eloquente titolo: “Non è con le falsità che si tutela l’agricoltura campana”. Nel documento si afferma che “si continua a tacere e a non far nulla per gli oltre 1.500 siti contaminati, citati nel piano bonifiche, reale condanna incombente sulla parte sana e salvabile della Regione Campania, la nostra agricoltura ridotta in ginocchio per questa gravissima colpa. Non si comprende come mai, ad esempio, nell’area vasta della ex discarica Resit di Giugliano si continui a coltivare, così come nei terreni attigui alle decine di discariche ricolme di rifiuti tossici disseminate nel territorio campano. Non possono bastare gli spot pubblicitari per ribaltare l’immagine dei prodotti campani”.

Ed eccoci all’altro snodo delle polemiche: il piano di marketing e comunicazione della Regione Campania, 56 milioni di euro stanziati per promuovere le produzioni agricole locali, da sostenere perché commercialmente penalizzate dalle notizie sull’inquinamento ambientale del territorio. Di questo piano ha beneficiato anche il concerto di D’Alessio, che ha goduto di un finanziamento regionale di 600.000 euro: non sono finiti nelle tasche del cantante, che ha lavorato gratis, ma in attività di promozione dell’evento, quindi a Mediaset. La delibera, ancora fresca di inchiostro, è firmata dall’azzurro Stefano Caldoro. E a chi lo ha accusato di promuovere “spot elettorali” per puntare alla rielezione (si voterà tra marzo e maggio) il Governatore ha risposto affermando che le prime bonifiche “sono state avviate” e che “nessuno nega la ferita della terra dei fuochi, ma dopo venti anni siamo partiti e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Consapevoli che ci vorranno anni ed anni e duro lavoro per risolvere definitivamente un problema che esiste. Consapevoli”, continua il governatore, “che esiste ancora un fenomeno, che è quello dei roghi, che va combattuto con sempre maggiore determinazione. Ma oggi abbiamo contestualmente il compito di tutelare i nostri prodotti e la loro qualità e soprattutto di raccontare le cose fatte e quelle ancora da realizzare”. Caldoro ha ringraziato “GigiD’Alessio, un professionista bravissimo come tutti i suoi ospiti: quelli che ci hanno dato e ci daranno una mano per raccontare le eccellenze della nostra terra, la voglia di ripartire con fiducia”. Quella fiducia che è difficile riconquistare tra chi non si fida più.

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