Il programma del 15 settembre 2014 contiene anche la seguente premessa, relativa al tema cruciale del negoziato con l’Unione europea. Obiettivo è sostituire al dannosissimo Memorandum della Trojka un piano di ricostruzione nazionale, poggiato sui quattro pilastri che ho già postato in sede di commento (intervento umanitario, rilancio dell’economia, ampliamento dell’occupazione, ampliamento dell’occupazione). Ecco il testo integrale della premessa relativa al negoziato.

Chiediamo elezioni parlamentari immediate e un forte mandato di negoziazione con l’obiettivo di:

1- Cancellare la maggior parte del valore nominale del debito pubblico in modo che diventi sostenibile nel contesto di una “Conferenza europea del debito». E’ successo per la Germania nel 1953. Può anche accadere per il Sud Europa e la Grecia.
2- Includere una “clausola di crescita” nel rimborso della parte restante in modo che tale rimborso sia finanziato con la crescita e non attraverso leggi di bilancio.
3- Includere un periodo significativo di grazia (“moratoria”) del pagamento del debito per recuperare i fondi per la crescita.
4- Escludere gli investimenti pubblici dai vincoli del Patto di Stabilità e di Crescita.
5- Un “New Deal Europeo” di investimenti pubblici finanziati dalla Banca europea per gli investimenti.
6- Un aiuto quantitativo da parte della Banca Centrale Europea con acquisti diretti di obbligazioni sovrane.
7- Infine, dichiariamo ancora una volta che la questione del prestito forzoso durante l’occupazione nazista della Banca di Grecia è una questione ancora aperta per noi. I nostri partner lo sanno. Diventerà la posizione ufficiale del paese a partire dal nostro primo giorno al potere.

In base a questo piano, ci batteremo e garantiremo una soluzione socialmente praticabile sul problema del debito della Grecia in modo che il nostro paese sia in grado di pagare il debito residuo attraverso la creazione di nuova ricchezza e non di avanzi primari, che privano la società di reddito.

Con questo programma, noi porteremo avanti mettendo in sicurezza il Paese, il recupero e la ricostruzione produttiva con:

1- Aumento immediato di investimenti pubblici di almeno € 4 miliardi.
2- Graduale inversione di tutte le ingiustizie del Memorandum.
3- Graduale ripristino di stipendi e pensioni in modo da far aumentare i consumi e la domanda.
4- Sostegno alle piccole e medie imprese, con incentivi per l’occupazione, e sovvenzione per il costo energetico del settore in cambio di occupazione e di clausole ambientali.
5- Investimenti nella conoscenza, la ricerca, e la nuova tecnologia al fine di far tornare a casa giovani scienziati, che sono massicciamente emigrati negli ultimi anni.
6- Ricostruzione dello stato sociale, il ripristino dello stato di diritto e la creazione di un regime meritocratico.
Siamo pronti a negoziare e stiamo lavorando per costruire le più ampie alleanze possibili in Europa.

L’attuale governo Samaras è di nuovo pronto ad accettare le decisioni dei creditori. L’unica alleanza che si preoccupa di costruire è con il governo tedesco.

Questa è la differenza tra di noi e questo è, alla fine, il dilemma:

Negoziazione europea di un governo di Syriza, o accettazione dei termini dei creditori sulla Grecia da parte del governo Samaras.
Negoziazione o non-negoziazione.
Crescita o austerità.
Syriza o Nuova Democrazia.

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