“Quanto costano le caramelle? Mille l’una. Ne hanno cinque”. E’ uno stralcio di una conversazione telefonica intercettata dai Ros dei Carabinieri, tra Stefano Manni e Franco Grespi, entrambi arrestati nell’ambito dell’operazione “Aquila Nera“. Le caramelle sono, quindi, armi: ‘AK’ dicono i due, alludendo all’AK-47, il fucile d’assalto sovietico meglio noto come kalashnikov. Il costo è di 1.000 euro a pezzo, perchè “non ci si può andare di persona, altrimenti sarebbero stati 600 o 700 euro”. Però, si dicono i due arrestati al telefono, “questi qua non si fidano, tutto avviene per telefono”, ergo il prezzo lievita. Nella stessa conversazione si parla anche di “botti”, ovvero di cariche esplosive. “Hanno solo quelli usa e getta, una botta sola, a 400 l’uno”, dice Grespi. “Non vanno bene, servono quelli da appoggiare e poi andare”, la risposta di Manni
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