Alcuni mesi or sono leggevo un giornale in cui un noto economista spiegava, con profusione di motivazioni, perché le borse stavano andando così bene. Peccato che, visto che lui aveva scritto l’articolo il giorno prima, quel giorno stessimo assistendo ad un tracollo in borsa.

Ai tempi del mostro di Firenze alcuni criminologi e psicologi avevano tracciato un profilo del mostro in base alle modalità delle sue uccisioni. Descrivevano una persone di elevato stato sociale e culturale dotato di grande freddezza. Peccato per loro che, dopo qualche tempo, il vero colpevole apparve per essere totalmente diverso.

Penso si possa affermare che in economia e in psicologia sia relativamente facile trovare le ragioni per ciò che è avvenuto mentre risulta impossibile prevedere ciò che avverrà. Naturalmente si possono formulare ipotesi più o meno ragionevoli sugli eventi che potranno succedere, senza però mai peccare di presunzione nel credere di poter comprendere l’estrema complessità e multiforme poliedricità di ciò che faranno gli esseri umani. Per fortuna il libero arbitrio e l’estrema complessità del cervello non sono imbrigliabili dalle teorie economiche e psicologiche.

Ho fatto questa premessa perché durante le cene pre-natalizie con amici la domanda immancabile che mi rivolgono è: “Cosa ne pensi della mamma che pare avere ucciso il suo bimbo? Perché lo ha fatto? Quali sono le ragioni?”. Allo stesso tempo nel giro di un mese tre mamme e un padre si sono rivolti a me per cercare una rassicurazione rispetto al timore di poter arrivare a fare del male ai propri figli: “Dottore non capiterà anche a me di perdere la testa? Potrei avere un raptus incontrollato? La rabbia che a volte provo verso mio figlio, quando si sveglia di notte e non mi lascia dormire, è normale o mi porterà a commettere una pazzia?”.

Tutte le spiegazioni che gli esperti televisivi ci illustrano possono essere più o meno valide e utili per comprendere ciò che appare oscuro e incomprensibile ma non sono la verità. La verità è poliedrica, complessa, impossibile da definire in un’unica regola.

Qualcuno leggendo questo post arriverà alla conclusione che, allora, tutto ciò che dicono gli economisti e gli psicologi sia da buttare al macero e che tanto vale non dare loro alcun ascolto. Non è questo il modo giusto di approcciare i problemi. Occorre tenere in grande considerazione le teorie economiche e psicologiche perché ci possono offrire momenti di riflessione e squarci di comprensione. L’importante è che non crediamo in modo fideistico e acritico alle teorie delegando loro ciò che è inconoscibile e che ognuno di noi può solo sentire in modo emotivo senza porsi l’obbiettivo di capire in modo razionale.

Solo se ci mettiamo a sentire emotivamente quel garbuglio intricato di emozioni che ha provato e sta provando quella sfortunata mamma ci avvicineremo alla possibilità di avvertire che è ancora un essere umano come noi.

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