Conoscete i Soviet Soviet? Vengono da Pesaro e hanno dato alle stampe giusto un anno fa il loro primo disco Fate. Di ritorno da un tour trionfale, in buona parte d’Europa, stanno ora calcando i palchi italiani con altrettanti riscontri.

Li abbiamo incontrati.

soviet soviet

Ragazzi, facciamo luce sul progetto.

Siamo i Soviet Soviet, tre amici che amano suonare insieme e portare in giro la propria musica.

Fate è in nomination nella cinquina per il Pimi 2014 (premio italiano di musica indipendente) ma anche del Mei come miglior album d’esordio.

Una cosa che ci rende felici, il disco è stato accolto molto bene dalla stampa specializzata. Altresì siamo soddisfatti del lavoro fatto, è il nostro primo album, quindi un’esperienza nuova.

Non è una domanda a caso, in questi giorni i giornali stilano le play list di fine anno…

Certo, esiste questa tradizione. Che dire? Noi speriamo di rientrare tra gli ascolti di molte persone quest’anno.

L’allure che vi circonda vi porta lontano dall’Italia; se foste inglesi, sareste stati avvantaggiati nell’acquisizione dello status di band internazionale? 

Non riusciamo a risponderti. Probabilmente avrebbe presentato la band sotto un’altra luce ma pensiamo che la differenza la faccia sempre la musica e la dimensione live.

Ammesso che esistano, quali sono le difficoltà cui andate incontro quando suonate in Italia?

Ci sono state difficoltà soprattutto all’inizio ma penso sia un percorso appartenente a tutte le band, soprattutto quelle appena nate.

Si chiama gavetta…

Esatto, possono esistere problemi relativi all’organizzazione, alle accomodation, ma sono cose che capitano in Italia quanto all’estero.

E a tal proposito…Parlateci del tour europeo appena terminato.

All’estero è presente una grande curiosità verso i gruppi che suonano. I locali sono pieni, esiste una cultura musicale radicata in grado di portare le persone a voler scoprire nuove band. Di fatto, sono state esperienze bellissime, in cui si suonava ogni sera magari per 15 giorni consecutivi: veri e propri tour serrati.

Cosa vi piace dell’ambiente musicale italiano e cosa non vi piace.

L’ambiente musicale italiano è costituito da band molto valide ed è quindi un aspetto molto positivo. L’aspetto negativo è legato alla scarsa attenzione che viene rivolta ad esse.

Venite da Pesaro, la cui scena è in effetti molto vitale. Quali altri gruppi (pesaresi, ma anche italiani) sentite di poter consigliare ai lettori? 

Possiamo citare i Be Forest e i Brothers in law che sono della nostra stessa città. Band italiane da consigliare…non sapremmo dirti. ci sono davvero moltissime band che spaziano in ogni genere musicale. Sarebbe limitativo fare una lista.

Avete aperto il concerto degli Horrors e dei Pil, che ricordi avete?

Con ambedue le band conserviamo ottimi ricordi. Peraltro con gli Horrors era la nostra prima apertura ad una band internazionale. Ti lasciamo immaginare la nostra emozione.

Quella sera, mentre suonavate, ero accanto al cantante degli Horrors, ricordo con piacere quanto fosse stupito dal vostro sound…

La cosa ci rende felici! Apprezziamo tanto la loro musica.

Questa sera a Parma suonerete all’interno di Endenocte, un format sulla musica Post Punk. Perché secondo voi quel periodo non smette di attrarre?

Forse perché gli anni 80 hanno dato i natali a grandi band tuttora in attività.

Ai giorni nostri, a quelle sonorità, s’ispirano tanti gruppi, anche i Soviet…

La nostra musica nasce come espressione molto istintiva. Abbiamo davvero tantissimi ascolti, alle volte molto differenti tra loro. Sicuramente la musica Post Punk ci ha influenzato.

Quali sono i gruppi che hanno alimentato/ispirato il vostro sound?

Tra i tanti nomi posso farti: Joy Division, A place to Bury Strangers, Mbv.

Sgombriamo il campo dagli equivoci, i Soviet “sono o non sono” una dark-band? Quando dico dark-band voglio soltanto inquadrarvi in un certo ambito, penso ad esempio ad un gruppo come Joy Division…

Non ci siamo mai riconosciuti in nessun genere o catalogazione. Sono stati i giornalisti con le prime recensioni, a inserirci nel genere Post Punk. Sono solo etichette.

Personalmente penso che se foste nati come band intorno al 1982 avreste di diritto fatto parte della cosiddetta New Wave italiana…

È un periodo importante per la scena musicale italiana. Conosciamo i gruppi che ne hanno fatto parte e in alcuni casi abbiamo avuto anche il piacere di condividere il palco con essi.

Ok, siamo ai saluti. Ci vediamo stasera in console ma prima… Fuori le 9 canzoni dei Soviet Soviet!

 Eccotele! Ciao, grazie mille!

Grazie a voi!

9 canzoni 9 … dei Soviet Soviet

Lato A

New Down Fades • Joy Division

Ceremony (Joy division cover) • Xiu Xiu

Damaged Good • Gang Of Four

Horse • Motorama

Lato B

Seven Seas • Echo and the Bunnymen

Mind Control • A Place to Bury Stranger

Who Can Say • The Horrors

She Found Now • My Bloody Valentine

Mongoloid • Devo

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