Altre 5 assoluzioni per il terremoto dell’Aquila. Il tribunale ha assolto “perché il fatto non sussiste” gli imputati nel processo per il crollo dello stabile in via XX settembre 79, davanti alla Casa dello Studente, dove per il terremoto del 6 aprile 2009 morirono 9 persone. Il pm Fabio Picuti aveva chiesto l’assoluzione. I capi d’imputazione erano omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi. La sentenza è stata emessa dal giudice Giuseppe Grieco. Le cinque richieste di assoluzione erano arrivate a sorpresa nell’udienza del 28 ottobre scorso. Secondo il pubblico ministero mancavano le prove sufficienti per chiedere la condanna degli imputati dato che la perizia tecnica su cui si fonda l’accusa presenterebbe aspetti che avrebbero dovuto essere un po’ più approfonditi. Ora non è certo che le parti civili rappresentate dai familiari delle vittime possano ricorrere in appello, condizione che può essere determinata soltanto se sarà il pm a presentare appello.

Gli imputati di questo filone della maxi inchiesta sui crolli della procura della Repubblica aquilana erano i costruttori Francesco Laurini e Armido Frezza, coamministratori della società Belvedere che ha realizzato in via Persichetti l’edificio accanto a quello crollato; Diego Scoccia, progettista architettonico e direttore dei lavori; Pietro Paoloni, progettista architettonico, strutturale e direttore dei lavori; Enrico De Cristofaro, collaudatore statico.

Lo scorso mese in un processo diverso e per accuse differenti erano stati assolti i tecnici della commissione Grandi rischi: una sentenza che aveva provocato molte polemiche. 

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