Circa 2mila persone a Reggio Calabria per lo sciopero generale. Oltre ai sindacati, sul palco c’era l’imprenditore Antonino Demasi che vive sotto scorta e che, vittima di usura dalle banche, sta per licenziare 40 dipendenti della sua azienda. “In questa regione serve legalità. – ha affermato l’imprenditore – Abbiamo contribuito a distruggere questa terra perché abbiamo subito in silenzio i potenti mafiosi e politicanti. Ho resistito contro la ‘ndrangheta e la mia azienda è l’unica in Italia che vive presidiata dall’esercito. Ma sto morendo perché tre banche mi hanno rubato 6 milioni di euro, sono state condannate e non mi risarciscono. Ma io andrò avanti. Alcuni miei dipendenti stanno facendo lo sciopero della fame. Sono onorato di quei lavoratori”  di Lucio Musolino

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