“Questa volta si andrà fino in fondo con l’indagine, ne sono sicuro. Ma un dubbio voglio farmelo venire: la notizia di reato dell’indagine Mafia Capitale si è avuta nel 2010. Se, quindi, sono stati commessi dei reati in questi ultimi 4 anni, qualcuno poteva evitarlo?”. A porsi questo interrogativo è Otello Lupacchini, sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Roma e giudice istruttore dell’operazione che nell’aprile del 1993 ha sgominato la Banda della Magliana, durante la sua intervista al FattoTv. Lupacchini coglie un aspetto centrale dell’inchiesta che ha già coinvolto decine tra politici, dirigenti pubblici e imprenditori. “Dal 2010 a oggi – si chiede sempre il giudice – chi e quante persone sapevano i nominativi delle persone coinvolte nelle indagini? Chi nel 2010 aveva notizia di reato, fino al 2014 cosa ha fatto? E quelli che ne erano al corrente, perché hanno continuato a far operare impunemente?”. Un elemento è certo per Lupacchini: “Qualcosa è avvenuto che ha dato un impulso e anche l’avvicendamento in procuraè stato importante Giuseppe Pignatone è dal marzo del 2012 il procuratore capo di Roma, ndr)”. In studio Alessandro Ferrucci (il Fatto Quotidiano) e Antonio Massari (il Fatto Quotidiano)

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