Oltre mezzo miliardo di euro in arrivo per Poste italiane, al prezzo di una sforbiciata da 410 milioni al fondo per il pagamento dei debiti degli enti locali e dei ministeri. La proroga della deroga al codice degli appalti. Un salvagente per fiction e film d’azione, a partire dal nuovo capitolo di 007 le cui riprese si svolgeranno anche a Roma: potranno continuare a usare le armi di scena senza troppi paletti. Sono alcune delle novità previste dal pacchetto di venti emendamenti alla legge di Stabilità presentato dal governo in commissione Bilancio al Senato. La manovra approderà in aula a Palazzo Madama a metà della settimana prossima e l’approvazione definitiva è attesa prima di Natale. Tra le proposte di modifica ci sono anche il via libera per le forze dell’ordine all’utilizzo dei carburanti sequestrati per il rifornimento delle loro auto e i dettagli sulla cessione della rete elettrica delle Ferrovie dello Stato a Terna, la società partecipata da Cassa depositi e prestiti che gestisce la trasmissione dell’energia. Dopo le critiche arrivate dalla Corte dei Conti sul meccanismo del 5 per mille, poi, il governo si impegna a emanare entro due mesi un decreto che garantisca la trasparenza della rendicontazione sull’uso dei fondi destinati a enti del terzo settore o ricerca sanitaria e scientifica.

Poste Italiane passano all’incasso. E potranno ridurre servizio universale e aumentare tariffe – Il gruppo pubblico guidato da Francesco Caio incassa il via libera dell’esecutivo al saldo dei 535 milioni di crediti vantati nei confronti dello Stato italiano. Il rimborso è stato disposto dal Tribunale dell’Unione europea, che a fine 2013 ha dato ragione alle Poste riconoscendo che la remunerazione della raccolta postale mediate conti correnti, dovuta dal Tesoro in base a una convenzione del 2006, non costituiva aiuto di Stato. Così la società, che nel 2008 aveva dovuto restituire 443 milioni a via XX Settembre, ora ha diritto a riaverli indietro con gli interessi. La scorsa estate un emendamento ad hoc era entrato anche nel decreto Competitività ed era passato al Senato, salvo essere poi bocciato alla Camera. Ora la norma rientra dalla finestra. La coperta delle risorse, però, rimane corta. Così per accontentare Caio il governo Renzi ha deciso di ridurre di 310 milioni di euro il fondo per il pagamento dei debiti arretrati degli enti locali e di 100 milioni quello per saldare i debiti dei ministeri. Altri 125 milioni arriveranno dai proventi dei Monti bond, gli aiuti di Stati concessi al Monte dei Paschi di Siena, che la banca ha rimborsato per la maggior parte. Ma la proposta di modifica introduce anche novità sul contratto di programma tra il ministero dello Sviluppo e Poste: come chiesto dall’amministratore delegato, che come è noto intende ridimensionare il servizio di recapito in favore di attività più remunerative come la consegna dei pacchi e la logistica, l’accordo “potrà prevedere l’introduzione di misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull’intero territorio nazionale”. Lo stesso emendamento prevede che “l‘Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”, che ha disposto una corposa riduzione dei contributi pubblici per il servizio universale, “ricevuta la proposta presentata dal fornitore del servizio universale provveda entro 60 giorni a deliberare nuovi obiettivi statistici di qualità e una nuova determinazione delle tariffe degli invii di posta prioritaria e degli altri servizi universali, individuando soluzioni che consentano la maggiore flessibilità nello stabilire le tariffe in correlazione all’andamento dei volumi di traffico”. Vale a dire che le tariffe della posta prioritaria, appena ritoccate all’insù, potranno salire ancora. Nella relazione tecnica si legge che la misura è volta “a consentire una graduale riduzione degli oneri di fornitura del servizio postale universale e garantire la sostenibilità finanziaria nel tempo”.

Polizia e carabinieri possono usare benzina sequestrata. Slitta verifica delle armi “per uso scenico” – Un altro emendamento rimanda al 31 dicembre 2015 il termine entro il quale le armi da fuoco per uso scenico, comprese le armi da sparo, ad aria compressa e  gas compresso, dovranno essere sottoposte a verifica del Banco nazionale di prova a spese di chi le utilizza. Nei mesi scorsi l’Associazione nazionale industrie cinematografiche (Anica) aveva lanciato l’allarme sul “rischio paralisi” per le riprese di film e fiction se le nuove norme non fossero state modificate. Pronto l’intervento del governo, che salva così il nuovo capitolo della saga di 007, che sarà girato a Roma. Slitta infatti a fine 2015 l’obbligo di sottoporre le armi sceniche a verifiche tecniche a spese proprie, su cui l’Anica aveva lanciato l’allarme, con un emendamento presentato dal governo alla legge di Stabilità. Le forze dell’ordine, le cui autovetture a causa della carenza di fondi rimangono spesso “a secco”, hanno il via libera per l’utilizzo del carburante sequestrato per le proprie autovetture. Polizia e carabinieri potranno chiedere all’autorità giudiziale di avere accesso alla benzina requisita per irregolarità nella circolazione, cioè per trasporti senza la documentazione prevista, e per il mancato pagamento dell’accisa. In caso di dissequestro, però, il proprietario avrà diritto a un indennizzo calcolato in base al prezzo medio al consumo.

Prosegue deroga al codice appalti. E parte la cessione della rete elettrica Fs a Terna – L’esecutivo chiede anche di prorogare dal 31 dicembre 2014 a tutto il 2016 la deroga al codice degli appalti sull’anticipazione del prezzo, che prevede la corresponsione in favore dell’appaltatore di un’anticipazione pari al 10% dell’importo contrattuale. Arrivano poi le norme per la cessione della rete elettrica di Fs a Terna. La proposta del governo prevede che l’acquisizione delle reti elettriche in alta e altissima tensione e le relative porzioni di stazioni di proprietà di Fs avvenga “da parte del gestore del sistema di trasmissione nazionale” o “di una società da quest’ultimo controllata”. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, Fs deve fornire all’Authority per l’energia i dati e le informazioni necessarie e nel mese successivo l’Aeeg “definisce la remunerazione del capitale investito netto, degli ammortamenti e dei costi operativi attuali e sorgenti” della porzione di rete. Le risorse che deriveranno dall’acquisizione andranno agli investimenti sulla rete ferroviaria nazionale previsti dal contratto stipulato tra il ministero dei Trasporti e Rete ferroviaria italiana. Le misure, precisa la relazione tecnica, non comportano maggiori oneri anzi, garantiscono “minori esborsi a carico dello Stato” per gli oneri del contratto di programma.

Due mesi di tempo per riformare il 5 per mille – A fine novembre la magistratura contabile ha criticato il funzionamento del 5 per mille, notando che i destinatari del contributo sono troppo numerosi e spesso “non producono alcun valore sociale“. Il governo, che nei prossimi mesi varerà i decreti attuativi della riforma del terzo settore, ha inserito in Stabilità un emendamento in base al quale entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge il presidente del Consiglio del ministri, su proposta del Tesoro, dovrà emanare un decreto per “assicurare la trasparenza e l’efficacia nell’utilizzazione della quota del 5 per mille”. Dal rendiconto preparato da ogni associazione dovrà risultare “in modo chiaro e trasparente la destinazione di tutte le somme erogate ai soggetti beneficiari e di recupero delle stesse per violazione degli obblighi di rendicontazione”. Il decreto dovrà anche fissare le modalità “di pubblicazione sul sito web di ciascuna amministrazione erogatrice degli elenchi dei soggetti ai quali è stato erogato il contributo, con l’indicazione del relativo importo”. Sono previste multe da 500 a 10mila euro “in caso di violazione degli obblighi di pubblicazione sul sito web a carico di ciascuna amministrazione erogatrice e di comunicazione della rendicontazione da parte degli assegnatari”.

Come previsto dal decreto Sblocca Italia, poi, le regioni potranno utilizzare le royalties che riscuotono dall’estrazione degli idrocarburi per raggiungere gli obiettivi del pareggio di bilancio. I proventi resteranno fuori dal patto di stabilità interno.

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