Dopo l’acquisto del Parma da parte di una cordata russo-cipriota (attesa a giorni la firma ufficiale), ancora un tentativo ‘straniero’ di acquisto di una società italiana. Questa volta, però, l’affondo non è andato in porto. E’ successo a Brescia, dove l’imprenditore pachistano Kadir Sheikh Abdul ha cercato di rilevare la società da 22 anni nelle mani di Luigi ‘Gino’ Corioni (in foto) e che ora vive momenti di grandissima difficoltà economica. A dire no al passaggio di gestione è stata Ubi Banca, principale creditore della società calcistica e che di fatto da luglio ha posto in amministrazione controllata il club. Nonostante le dichiarazione dell’uomo d’affari asiatico cresciuto in Germania, sono state completamente negative le verifiche fatte dall’istituto di credito sulle sue credenziali e sulle garanzie fornite dall’imprenditore. Per la banca, insomma, Kadir Sheikh Abdul non è affidabile. La trattativa, insomma, è saltata prima di iniziare.

Eppure solo alcune ore prime, Kadir Sheikh Abdul aveva dichiarato a Il Giornale di Brescia di “aver acquistato il club”. Non solo. La sua intenzione era quella di riportare la squadra nella massima serie: “Brescia merita una squadra in Serie A – ha continuato – e io mi impegnerò per questo”. L’offerta di Sheikh Abdul aveva battuto quella di Rinaldo Sagramola, che rappresenta la finanziaria Profida, realtà che vanta un “rapporto forte con un colosso internazionale del marketing calcistico come Infront“. Nelle ultime ore, Sagramola si è incontrato con i vertici di Ubi Banca, principale creditore del Brescia Calcio che, da luglio, ha commissariato la gestione Corioni. C’era stata, però, la fumata nera, con il direttivo dell’istituto che ha poi comunicato a Sagramola l’interruzione delle trattative, probabilmente a causa proprio dell’intervento di Sheikh Abdul, che possiede la maggioranza di una grande catena di elettrodomestici. Per quanto riguarda le cifre della trattativa si parlava di una cifra vicina ai 13 milioni di euro in due anni, ai quali deve essere aggiunto l’ammontare totale dei debiti societari che, così, sarebbero tutti a carico dell’imprenditore.

Il nome (e le poche credenziali) di Sheikh Abdul non è però nuovo al calcio italiano. Il presidente della Pro Vercelli, Massimo Secondo, racconta di una trattativa intavolata proprio con l’imprenditore pakistano che, però, a un certo punto non si è più fatto sentire: “Il termine del 21 novembre – racconta Secondo -, previsto per il versamento dell’acconto necessario per dare il via alla cessione, è spirato inutilmente. Da qui la decisione di risolvere il contratto”. Una situazione che ha sorpreso e, allo stesso tempo, fatto arrabbiare il patron del club piemontese che, così, ha rincarato la dose: “Noi cerchiamo partner seri, persone corrette. Non era questo il caso, visto che il sig. Kadir dopo poco si è volatilizzato. Auguri al Brescia“. Scena simile a settembre, a Varese: anche in questo caso, al momento di versare i soldi per prelevare la società, l’imprenditore si sarebbe tirato indietro.

L’uomo d’affari pakistano aveva tentato anche altre avventure nel calcio, per la precisione in Spagna. Come riporta La Stampa, a giugno l’uomo avrebbe tentato di acquistare il Mallorca e, a luglio, il Real Zaragoza, senza riuscire, in entrambi i casi, a concludere l’affare. I motivi della doppia fumata nera non sono chiari: secondo i club spagnoli, l’imprenditore non avrebbe presentato adeguate garanzie finanziarie, mentre il pakistano sostiene di non esser stato convinto dall’operazione.

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