Era il settembre del 2013 quando Audiweb annunciò che avrebbe reso più trasparenti i dati di traffico dei siti web, pubblicando il numero effettivo degli utenti che hanno visitato un singolo dominio al netto degli accorpamenti tra siti web diversi sotto lo stesso brand, cioè distinguendo le audience organiche da quelle aggregate derivanti da accordi editoriali (chiamati tecnicamente TAL – Traffic Assignment Letter). Un pratica che “falsa” la percezione dell’effettivo peso di ciascuna testata nel panorama dell’editoria online.

Ad esempio, sotto il brand de “Il Messaggero” è conteggiato anche il sito di tecnologia HDblog, “TgCom24” contiene sotto di sé i dati di traffico di Meteo.it e Panorama.it, mentre “Il Post” aggrega siti come FilmTV, Sol­dion­line.net, Spor­tlive e Gadlerner.it (in questo articolo è ben evidenziato con quale incidenza percentuale sul totale).

Ma qualcosa deve essere andato storto in questa “operazione trasparenza”, se a fine 2014 tali dati depurati non si sono ancora visti. E qualche malumore comincia a serpeggiare anche all’interno di Audiweb stesso, sebbene tutti i protagonisti della vicenda ufficialmente smentiscano.

In particolare, sono gli investitori pubblicitari riuniti in UPA (Utenti Pubblicità Associati) a chiedere che venga attuato al più presto il nuovo regolamento, disponibile dal 30 settembre 2014 nel sito di Audiweb all’interno delle “Note informative” (pagina 53 e 54). Qualche resistenza parrebbe invece arrivare da alcuni di quegli editori aderenti a Fedoweb (l’associazione degli editori online) che traggono molta della loro forza e del loro peso nel mercato editoriale online proprio da questi accorpamenti.

“Le aggregazioni vanno benissimo, ma solo se sono palesi ed evidenziate nel dettaglio anche nei dati pubblici e disponibili a tutti – afferma Giovanna Maggioni, direttore generale UPA – Al momento i dati disaggregati sono disponibili a livello dei nastri di pianificazione, accessibili solamente agli addetti ai lavori. Ma molto spesso alcune decisioni sugli investimenti sono prese sulla base dei dati disponibili sul sito Audiweb. Noi chiediamo che i dati “puri” siano resi pubblici al più presto, ma non abbiamo posto scadenze. Audiweb si prenda il tempo che ci vuole per attuare tecnicamente lo scorporo, purché non sia un tempo infinito“.

Da parte sua Fedoweb, tramite il presidente Elserino Piol, smentisce qualsiasi tipo di resistenza da parte degli editori: “Il comitato tecnico Audiweb, cui partecipano rappresentanti degli editori Fedoweb, sta operando sotto il profilo tecnico affinché i nuovi dati siano disponibili al più presto”.

Interpellato sulla questione, il presidente di Audiweb Enrico Gasperini spiega le “motivazioni tecniche” che hanno fatto sì che si arrivasse a fine 2014 senza avere ancora i dati disponibili: “Abbiamo annunciato all’inizio dell’anno l’accordo con gli stakeholder, abbiamo poi studiato con il comitato tecnico il nuovo regolamento e il relativo modello di attuazione, per il quale abbiamo dovuto cambiare il nostro processo di gestione del catalogo, e lo abbiamo infine ufficializzato e pubblicato il 30 settembre sul nostro sito, comunicandolo ad Agcom. Non ci sono stati problemi tecnici, ma un lavoro di approfondimento per implementare nel sistema tutti gli elementi indispensabili e la definizione di un modello in grado di garantire, al contempo, trasparenza e utilizzabilità dei nostri dati per le pianificazioni”.

E infine promette: “I nostri contratti con gli editori si rinnovano di anno in anno, quindi le nuove regole fanno parte del contratto generale in vigore dal gennaio 2015. Audiweb, il comitato tecnico Audiweb e i suoi partner operativi stanno già lavorando da tempo sui dati per renderli disponibili fin dall’inizio del 2015“.

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