Per come si era messa è un punto guadagnato ma, viste le premesse della vigilia, il pareggio contro il Sassuolo è un’occasione mancata per portarsi a -1 la Juventus, fermata ieri a Firenze. La rimonta in dieci uomini aperta e chiusa da Adem Ljajic a un minuto dalla fine permette alla Roma di non ritrovarsi a quattro punti dalla capolista. Restano però segnali preoccupanti, soprattutto in vista del decisivo impegno di mercoledì in Champions League.

Perché grazie all’azione confezionata da Florenzi e conclusa dall’attaccante serbo – già decisivo nel ribaltare lo svantaggio a Bergamo, due settimane fa – i giallorossi non perdono terreno dal primo posto. Ma fino a quel momento in alcuni frangenti c’è stato il caos, in tutti i reparti. Una situazione da evitare contro il Manchester City. A cominciare dai clamorosi svarioni difensivi, fondamenta per la doppietta di Zaza che permette al Sassuolo di portarsi sul 2-0 dopo venti minuti. La papera di De Sanctis, innanzitutto. Il portiere, ancora macchiato dall’errore di Mosca, cincischia con il pallone tra i piedi e rinvia sull’attaccante azzurro per il primo vantaggio neroverde. Bissato tre minuti più tardi con la complicità di Yanga-Mbiwa che sbaglia i tempi del fuorigioco su un lancio di Missiroli mettendolo nelle condizioni di raddoppiare.

Mai la Roma era andata in svantaggio all’Olimpico in questa stagione. E addirittura dal febbraio 2013 non si era ritrovata sotto di due reti. Colpiti quasi a morte, i giallorossi si sbilanciano con voglia ma in maniera disordinata a causa anche di alcune scelte di Garcia, con il pensiero già rivolto al City. La partita di Destro è tutta in una torsione sballata, Iturbe è tanto veloce quanto impreciso. Strootman ha voglia ma la lunga assenza per infortunio pesa sulla reattività. Holebas costruisce la migliore occasione, spenta dalla traversa. La costante spinta, aiutata da Florenzi nel ruolo di terzino, lascia però scoperta la difesa. Il laterale greco evita il colpo del ko dopo una bella accelerazione di Peluso imbeccato da Sansone e più volte i giallorossi sono fortunati in situazioni di due contro due. Ma anche a difesa schierata gli uomini di Di Francesco, in palla fisicamente, hanno una marcia in più.

Succede anche in apertura di secondo tempo quando De Rossi – già ammonito – perde banalmente palla a centrocampo ed è costretto a stendere Berardi: secondo giallo e Roma in dieci. De Sanctis si riscatta parzialmente poco dopo con un salvataggio sullo stesso talento azzurro dopo un assist di tacco di Zaza. Il Sassuolo difende e attacca con criterio, anche quando Garcia alla ricerca di velocità ed equilibrio butta in campo Gervinho e Nainggolan per Iturbe (male) e Strootman.

La Roma attacca più con i nervi che con la testa. Non crea valanghe di occasioni ma sfrutta quelle giuste. Come un tocco di mano di Vrsaljko in area su un cross di Gervinho. Ljajic trasforma il rigore e inizia a cambiare il finale, stravolto al 90esimo quando è puntuale su un cross di Florenzi. L’Olimpico scaccia le paure immediate ma resta perplesso per la prestazione degli uomini di Garcia. I giallorossi sembrano affaticati in un momento chiave della stagione. Tutto il contrario del Sassuolo, l’unica squadra ad aver affrontato Juventus e Roma senza mai perdere. Il 18 ottobre fermò i bianconeri permettendo ai giallorossi di riagganciarli in classifica dopo lo scontro diretto. Ora ha restituito il favore e allungato a otto la propria striscia di partite senza sconfitte (4 vittorie e 4 pareggi). Con grande rammarico per il colpaccio sfiorato o, peggio, l’occasione sprecata.

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