E’ scontro al fulmicotone durante la diretta di “Omnibus”, su La7. Protagonista unico: Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ha un durissimo vis-à-vis prima con Marco Lillo, firma de Il Fatto Quotidiano, e successivamente con Alessandro De Angelis, giornalista de L’Huffington Post. Il dibattito è incentrato sull’inchiesta sulla mafia a Roma, argomento sul quale Rampelli dichiara: “Se Roma ha un tasso di infiltrazione mafiosa così importante, come abbiamo letto dai giornali, e se pende davvero una probabilità di suo commissariamento, qualcuno ci deve dire le cose come stanno, portandole in superficie, strappandole al dibattito giornalistico e riconsegnandole nelle mani delle istituzioni“. Non ci sta Lillo, che stigmatizza “l’apparente sorpresa” del mondo politico sulle vicende capitoline: “Forse i giornalisti in questa situazione costituiscono l’unica categoria che ha fatto una figura degna e migliore del resto della società“. Il giornalista menziona le inchieste dell’Espresso, dal 2010 al 2012, sulla mafia a Roma, sulla figura di Riccardo Mancini, scelto come manager riferimento dall’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno, e sulla sua amicizia con Massimo Carminati. E osserva: “Mancini era l’uomo di cerniera tra la giunta Alemanno e l’imprenditoria romana. L’Espresso rivelò che era amico di Massimo Carminati. Era un dato che all’epoca fu consegnato alla politica, che adesso fa finta di essere sgomenta. Rampelli, cosa ha fatto lei dopo che ha letto che l’uomo scelto da Alemanno era amico di Carminati? Lei ha fatto un’interrogazione parlamentare? Si è mosso?”. Il politico, che è stato anche consigliere comunale di Roma durante la giunta Rutelli, replica, titubante: “Ho fatto quello che ha fatto lei. Non avevo rapporti col consiglio comunale e con l’amministrazione. E poi è la magistratura che si deve occupare di questi fatti“. Lillo ribatte: “Ma lei era un deputato, aveva un obbligo di intervenire. Non si lascia la capitale d’Italia in mano a un amico del “ciecato”. Ed è anche un dovere della politica ripulire dall’interno”. Gli fa eco De Angelis, che accusa: “Se non avete visto questo, siete voi una banda di incapaci e politicamente colpevoli“. Esplode la bagarre tra il giornalista e il parlamentare, che urla: “Non sono qui per essere processato. Ora mi alzo e me ne vado“. La polemica prosegue per svariati minuti e culmina con l’intervento del conduttore Andrea Pancani, che cerca di sedare la controversia. Alla fine, Rampello sbotta con De Angelis: “Non conosci niente, documentati prima. Sei un cialtrone“. Ma poi chiede scusa di Gisella Ruccia

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