“Matteo Renzi è un prodotto pubblicitario, rappresenta l’evoluzione naturale del modello berlusconiano”. Parola di Michelangelo Tagliaferri, fondatore dell’Accademia della Comunicazione di Milano, maestro di generazioni di professionisti della pubblicità e del marketing, già consulente di Forza Italia e dell’Ulivo. In questa intervista video analizza il caso Renzi, senza risparmiare giudizi taglienti. “E’ un professionista della politica, spietato nel colpo di mano, usa un linguaggio che rassicura ma non fa davvero sognare”. E ancora: “Cavalca i media digitali per dare un’immagine di modernità, ma senza una vera interattività, la sua fortuna è ancora televisiva”. “Per lui il Pd significa partito di Renzi, è una seconda marca, la marca dei rottamati, di cui lui si è fatto testimonial, facendola coincidere con se stesso”. L’identificazione fra il suo destino personale e quello del Paese è un azzardo riuscito, sotto il profilo psicologico tuttavia “è un sintomo di acuto narcisismo, che sconfina nella paranoia“. Per capire Renzi, Tagliaferri suggerisce di osservarne con attenzione “la prossemica, il modo di muovere gli occhi e il corpo, le espressioni del volto: si muove plastico, tra l’addetto alle vendite e l’uomo di spettacolo, per incantare”. Ma oltre gli slogan, “non esiste alcuna sequenza logica in quel che dice” di Franz Baraggino e Piero Ricca

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