Alessandra Iodice, 34 anni, si è sempre considerata una viaggiatrice. Sin da quando da piccola si è spostata da Napoli a Roma, la voglia di muoversi non l’ha mai abbandonata. Proprio per “esplorare il mondo e conoscere una nuova cultura”, 5 anni fa è partita per l’Australia. Un pezzo di cuore però è rimasto a casa, così, nella sua valigia, ha portato ciò che la rende molto orgogliosa: il suo essere italiana. E a Melbourne con il suo nuovo lavoro “esporta il bello del suo Paese d’origine”.

“Volevo approfondire la conoscenza dell’inglese – racconta quando le si chiede il motivo della partenza – e la ‘terra dei canguri‘ mi offriva la possibilità di avere un working holiday visa (che permette di viaggiare e lavorare, ndr). La vera domanda è perché sono rimasta”. E il perché non è affatto banale: “Qui ho avuto la possibilità di realizzare il mio sogno”, spiega.

Nasce così Minitalia Lab, business nel quale “i bambini, dai zero ai 5 anni, attraverso dei workshop entrano in contatto con la cultura italiana e apprendono la nostra lingua”. Il tutto “in maniera moderna, non attraverso il solito stereotipo della pizza e del mandolino, che all’estero sono ciò che caratterizzano il Belpaese. Ma attraverso laboratori in cui a farla da padrona è l’arte, la musica e il gioco, in un approccio naturale all’italiano”. La sua nuova attività più che un lavoro è un cumulo di passioni: “C’è tutto: l’amore per l’Italia, la cultura, l’arte e i bambini”. E proprio a loro cerca di trasmettere la sua indole da “esploratrice”, attraverso la creazione di una realtà immaginaria: “Cerchiamo di ricostruire Roma con una mappa della città sulla quale i bambini giocano con le macchinine, c’è il Colosseo e un grande telo con gli affreschi della Cappella Sistina sotto al quale i bambini possono stendersi mentre ascoltano le canzoni italiane per l’infanzia più famose, come ‘Stella, stellina‘”, racconta.

E la risposta è entusiasta. “Gli australiani ci adorano, quando ci vedono pensano alla cultura, alla conoscenza e apprezzano la passione con cui viviamo – spiega Alessandra -. La maggior parte delle persone (i bambini spesso sono accompagnati dai genitori durante i laboratori, ndr) che partecipano ai nostri workshop lo fa non perché abbia un background italiano, ma per amore per il nostro Paese, perché vuole viaggiare in Italia. E i bambini, poi, che già nascono curiosi, come non potrebbero essere incuriositi dai tesori che abbiamo?”.

E Alessandra ricambia l’apprezzamento per Melbourne, città considerata la più vivibile del mondo e che negli ultimi anni ha visto arrivare molti connazionali. Certo, la vita poi presenta sempre difficoltà diverse: “Qui ci sono ostacoli differenti rispetto all’Italia, tutti i viaggi sono complicati, in qualsiasi Paese: ci sono sempre compromessi a cui scendere e problemi da superare in maniera diversa, ma l’importante è credere nei propri progetti”. A condividere il suo entusiasmo e la sua voglia di esplorare il mondo c’è Tonino, il suo fidanzato. Anche a lui, Melbourne ha aperto diverse porte: “Ha potuto realizzare il suo obiettivo di diventare un web designer”, racconta Alessandra.

E se a casa ha lasciato gli affetti e un lavoro in un’agenzia pubblicitaria, per il momento la vita in Australia la soddisfa in pieno: “Credo nell’Italia e mi piacerebbe tornare un giorno. Ma adesso voglio continuare questo sogno – spiega -. Io e Tonino abbiamo un’età che è quella in cui si costruisce qualcosa: noi lo abbiamo fatto insieme, con fatica e ne siamo orgogliosi. Tornare ora vorrebbe dire ricominciare da capo. Per adesso in Italia facciamo i viaggiatori, qui il lavoro con Minitalia Lab mi dà grandissime soddisfazioni e mi fa sentire anche meno lontana”.

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