Da giorni, se non settimane sul presidente della Repubblica circolano indiscrezioni sulle possibili dimissioni. Oggi la seconda carica dello Stato, Pietro Grasso dice: “Mi auguro che ci sia una maturità delle forze politiche che possa riuscire a raggiungere molto rapidamente un consenso perché è importante che si risolva rapidamente la questione della successione del Presidente Napolitano, anche se – aggiunge il presidente del Senato – io personalmente spero che stia il più a lungo possibile perché rimane un faro e un punto di riferimento per noi tutti”.

Stando alle ipotesi circolate sull’addio di Giorno Napolitano al Colle, mai smentite né confermate, tutto dovrebbe avvenire a fine anno, con preannuncio a metà mese durante gli auguri di Natale e ufficializzazione in occasione del tradizionale discorso di fine anno e ora sono in molti a pensare che il commiato potrebbe anticipare almeno di un paio di settimane. Dimissioni che però preoccupano il premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi ha incontrato Napolitano perché teme il percorso delle riforme possa essere a rischio. 

Il presidente del Consiglio si sarebbe “speso per convincere l’inquilino del Colle a restare, garantendogli la prosecuzione della legislatura e l’approvazione delle riforme, secondo alcuni quotidiani, anche se sembra che il presidente, che compierà 90 anni l’anno prossimo, sia stato fermissimo dicendo che potrà aspettare ancora poco. Il premier ha mostrato, come al solito, sicurezza, ma è consapevole che gli ostacoli sono molti. I risultati delle elezioni regionali, con il crollo di Forza Italia, ha rimesso in discussione gli equilibri interni al patto del Nazareno, con Silvio Berlusconi che da mesi temporeggia sull’Italicum temendo che il segretario del Pd possa essere tentato dal voto anticipato.

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