Nessun atto di manipolazione, nessun caso di pirateria informatica”. Nuovo colpo di scena nella polemica sulle otto multe elevate alla Panda rossa del sindaco di Roma, Ignazio Marino, per l’accesso senza permesso alla Ztl del centro storico e sull’ipotesi di una “manipolazione del sistema informatico” denunciata dal primo cittadino. A fornire una nuova versione sul caso è Andrea Augello, senatore di Ncd e braccio destro dell’ex sindaco Gianni Alemanno, lo stesso che nei giorni scorsi aveva presentato un’interpellanza parlamentare al ministro dell’Interno Angelino Alfano sulle presunte multe “congelate e non pagate” da Marino. Augello, durante una conferenza stampa, ha mostrato le stampate della ricerca nel database dei permessi Ztl, spiegando che “basta caricare il codice giusto. Se, infatti, qualcuno fa la ricerca per permessi Ztl il permesso non c’è. Invece, se si fa una ricerca senza specificare la chiave Ztl, il permesso ricompare. Quindi – ha accusato Augello – sono due tipi di ricerche. Questo perchè Marino ha un permesso che si dà ai sindaci”. Mentre negli scorsi giorni, in un videomessaggio, Marino ha mostrato due diverse stampate del sito: in una, del 6 novembre, si vede l’autorizzazione per il sindaco a circolare con la sua Panda nelle zone a traffico limitato della capitale, mentre in quella dell’8 novembre l’autorizzazione scompare. Intanto, in Campidoglio, dopo la conferenza di Augello, si sta studiando la strategia per affrontare le nuove accuse con un vertice in queste ore. E c’è già chi preme per arrivare a imminenti dimissioni di Marino o di Luigi Fucito, il capo di gabinetto del sindaco

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