Lo sguardo al cielo e la sensazione di essere sopraffatti fino a restare senza fiato. È ciò che si prova entrando nella Cappella Sistina, simbolo universale di bellezza e cuore pulsante della cristianità, rinata a nuova vita grazie a una “rivoluzione luminosa” che la rende ancora più unica e maestosa valorizzando ulteriormente le opere che tutto il mondo conosce. A 450 anni dalla morte di Michelangelo e a vent’anni dal grandioso restauro a opera di Fabrizio Mancinelli e Gianluigi Colalucci, la Cappella costruita tra il 1475 e il 1481, all’epoca di Papa Sisto IV della Rovere, ha un nuovo impianto d’illuminazione dopo tre anni di lavori, studi, progettazioni. Settemila Led illuminano gli affreschi per restituire al mondo intero in tutto il suo splendore uno tra i più straordinari tesori artistici e culturali. Un progetto dell’Ue ribattezzato “Led4Art” per aumentare la nitidezza e la luminosità delle opere e consentire una maggiore definizione e leggibilità degli affreschi da parte dei 6 milioni di visitatori che ogni anno affollano i Musei Vaticani. Il rinnovato sistema d’illuminazione è firmato da Osram su progetto dei lightning designer dell’università Pannonia in Ungheria, dell’Institut de recerca en energia de Catalunya in Spagna e dello studio italiano Fabertechnica.

Settemila diodi luminosi che seguono le gradazioni di colore dei dipinti inondando di luce fredda i profeti, le sibille, le pennellate del Giudizio Universale di Michelangelo e ne evidenziano la perfezione. Settemila lucine che enfatizzano gli ori, accendono i toni, rischiarano le sfumature per una fruizione più reale che garantisce allo stesso tempo un risparmio energetico del 60% rispetto all’impianto d’illuminazione precedente e preserva maggiormente le opere grazie alla tecnologia Led che danneggia meno i pigmenti dei colori rallentandone l’invecchiamento. Il nuovo impianto, infatti, ha depurato la luce da componenti energetiche potenzialmente pericolose per i materiali delicati come lacche o altre sostanze usate per i restauri, sono state annullate le radiazioni infrarosse e ultraviolette ed è stato attenuato lo strapotere dell’azzurro in modo da percepire anche le pigmentazioni verdi e giallo oro.

Una luce omogenea, totale, soffusa, regolare che riproduce la luce solare per penetrare in ogni singolo dettaglio e apprezzare ogni singolo affresco con l’obiettivo che nessuno emerga più di un altro ma tutti, allo stesso modo, raccontino un’unica storia senza abbagliare il visitatore. La grande novità riguarda i quattrocentisti come Botticelli, Perugino, Pinturicchio, Ghirlandaio, Rosselli e Signorelli mai illuminati finora, poiché le luci erano principalmente rivolte sui capolavori di Michelangelo, sul Giudizio Universale, sulla volta. Le maggiori difficoltà, infatti, si sono riscontrate proprio nel coniugare gli affreschi realizzati alla fine del 1400 con quelli realizzati da Michelangelo dopo il 1500, il quale ha utilizzato due tecniche pittoriche differenti con pigmenti differenti, pertanto è stato necessario calibrare vari spettri di luce ed equalizzare l’illuminazione per far in modo che l’occhio umano percepisse la stessa cromaticità da affreschi diversi e avesse una visione quasi tridimensionale dei soggetti. C’è, inoltre, la possibilità di predisporre una “luce di gala”, quella più intensa, destinata, secondo le parole dei tecnici, alle cerimonie più importanti.

Insieme all’impianto d’illuminazione è stato installato anche un nuovo impianto di climatizzazione targato Carrier che, grazie a un sistema di telecamere in grado di contare le persone presenti nella Cappella, regola la temperatura e il livello di umidità per assicurare le condizioni ottimali di conservazione delle opere. Luce e aria nuove, dunque, per onorare nel miglior modo possibile due anniversari importanti, ma soprattutto per “riaccendere” la bellezza della Cappella Sistina, luogo identitario della Chiesa Cattolica che custodisce il più grande ciclo rinascimentale della tradizione iconografica del cattolicesimo e che attira gli occhi del mondo quando i cardinali si riuniscono in conclave.

Ci sarà spazio anche per alcune novità hi-tech che dovrebbero consentire di alleggerire il peso turistico: anzitutto, dall’inizio del 2015, ogni visitatore riceverà un paio di occhiali 3D per godere delle sue ricchezze in maniera virtuale prima di varcarne la soglia. Infine, potrebbe presto nascere un’anticamera digitale con lo scopo di ridurre il tempo di permanenza all’interno. Un sogno a occhi aperti per un’esperienza visiva impressionante scandita dalle tappe della storia umana, dalla Creazione al Giudizio Universale.

Articolo Precedente

Taylor Swift vs Spotify: come si vince il disco di platino in due settimane

next
Articolo Successivo

Kant e la dinamite: l’Etica del reale di Alenka Zupančič

next