Il ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato lo sblocco della vertenza dell’Ast con la disponibilità da parte dell’azienda a modificare il piano industriale e a procedere al pagamento degli stipendi. Il sindacato ha quindi esonerato le aree amministrative dallo sciopero per predisporre i pagamenti che saranno erogati entro lunedì prossimo a tutti i dipendenti. “L’azienda, attraverso il suo amministratore delegato, Lucia Morselli, accoglie le indicazioni del governo e illustra le modifiche apportate al piano industriale e mostra la più ampia disponibilità a procedere al pagamento degli stipendi”, fa sapere una nota del ministero.

Vertenza sbloccata, dunque. E lunedì pomeriggio azienda e organizzazioni sindacali si sono già dati appuntamento per riprendere la trattativa e cominciare ad entrare nel merito del nuovo piano industriale. L’incontro di giovedì, durante il quale è maturata la svolta si è concluso con la firma di tutte le parti in calce ad un verbale d’incontro. “Oggi c’è una base nuova per sviluppare il confronto anche se i problemi restano tutti”, è stata la sintesi del leader Fiom Maurizio Landini. “Lunedì sera c’è la trattativa con l’azienda, il giorno dopo l’assemblea a Terni per decidere cosa c’è da fare”, ha aggiunto.

All’uscita, di fronte ai lavoratori che hanno atteso per oltre cinque ore il termine della riunione, Landini ha premesso che lo sciopero continua poiché quando era stato detto ai lavoratori arrivati da Terni che il personale amministrativo poteva tornare al lavoro per il pagamento degli stipendi si erano levate grida di protesta: in molti infatti avevano capito che era stato revocato lo sciopero. “Per la prima volta l’azienda ha tolto il ricatto del pagamento degli stipendi e dice cose diverse sul piano industriale. Tuttavia -ha proseguito il leader Fiom- i problemi restano tutti: gli stipendi, i licenziamenti questa è una trattativa che dobbiamo fare”.  La Ast “oggi ha parlato dei due forni che rimangono attivi e di investimenti fino a 200 milioni che non aveva mai menzionato”. Quindi “si è riportato a casa un diritto che è il pagamento dello stipendio, si è ripristinato un tavolo di trattativa, cosa si deciderà lo vedremo insieme ai lavoratori”, ha concluso Landini.

Il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, invece, parla di “schiarita importante” e sottolinea come “oltre che la salvaguardia della capacità produttiva sia dell’area a freddo che a caldo c’è l’impegno a far sì che la produzione non sia inferiore a 1 milione di tonnellate annue: significa che i due forni sono operativi; inoltre l’azienda si impegna a rafforzare la struttura commerciale e a portare gli investimenti fino a 200 milioni”.

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