“Con una giustizia più efficiente sarebbe stato meno necessario toccare l’articolo 18”. Il ministro Giuliano Poletti, a Milano per un convegno sul servizio civile, spiega che “ai rischi di chi fa impresa non si possono aggiungere incertezze, come i tempi lunghi della giustizia italiana”. Per questo il potere legislativo decide di sostituirsi a quello giudiziario, modificando ulteriormente l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, dopo le modifiche già apportate dell’ex titolare del Lavoro, Elsa Fornero. E se in altri paesi il reintegro per licenziamento illegittimo rimane tra le prerogative del giudice del lavoro, il ministro ricorda che non è così per molti altri stati, oltre che “in quei paesi non c’è la situazione che c’è da noi”. E ancora: “Comunque l’Italia è l’Italia è ha bisogno dei suoi regolamenti”. In chiusura, Poletti ribadisce la ricetta del governo: “Contratto a tutele crescenti e cancellazione dei contratti che precarizzano e di quelli più facilmente aggirabili”. Ma il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa, quello non ci sarà più. E questa, per imprenditori e lavoratori, sarà una certezza  di Franz Baraggino

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