Adesso basta! I disabili per il governo Renzi evidentemente non esistono. Dopo gli orribili anni dei governi di centrodestra la scoppiettante energia dell’ex sindaco di Firenze e gli annunci ripetuti ai quattro venti erano sembrati un ottimo segnale per gli oltre 4 milioni di disabili italiani.

La sua giovane squadra di governo era apparsa a tanti cittadini una risposta nuova al pantano della politica. Immagino che in questi giorni in tanti si stiano interrogando sul destino (già chiaramente scritto dai governi Berlusconi) del nostro stato sociale alla luce della nuova manovra di stabilità.

La impressionante continuità di pensiero con il recente passato è purtroppo la più spiacevole conferma della inadeguatezza di questo governo alla profonda crisi del nostro Paese. Quando diciamo che la politica non vede i disabili ci riferiamo al fallimento morale e politico di queste persone. Iniziamo a chiamarle per nome: diciamo allora che gli onorevoli Biondelli, Faraone, Puglisi, Argentin e Coccia del partito democratico dovrebbero rivalutare seriamente la loro efficacia politica.

Efficacia politica: capacità di tradurre impegno, idee e forse, passione in atti concreti. Cosa altro pensare altrimenti di donne ed uomini che per storie personali avrebbero dovuto difendere gli indifesi e non sono stati in grado di farlo. Esiste tuttavia nelle democrazie sempre la possibilità di distinguersi, non resta altro che tirare le somme, riconsiderare il proprio ruolo soprattutto alla luce dei risultati.

Carissimi parlamentari potreste dimettervi dal gruppo al quale appartenete non perché vi conviene ma perché gli alunni disabili hanno bisogno di andare a scuola! Carissimi parlamentari potreste dimettervi non per fondare un nuovo partito ma perché un partito che non riesca e dare risposte ai più deboli fa pena! Carissimi parlamentari potreste dimettervi perché il nomenclatore tariffario, l’assistenza domiciliare, il fondo della non autosufficienza, il dopo di noi, i quali sono tutti ottimi motivi per trovare un sussulto di dignità e dire basta!

La democrazia ha bisogno di donne e uomini che vivano soprattutto di ideali, che sappiano indicare una prospettiva e che per questi motivi sono addirittura disposti a dire al principe di turno: così non va, così non può andare! Scegliere di non scegliere, scegliere di non schierarsi è vergognoso. Anche se si hanno 40 anni.

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