La vecchia biblioteca universitaria svuotata dai 600mila volumi accatastati nei fondi del palazzo di via Balbi. Pronti ad essere trasferiti nella nuova sede, ricavata nell’edificio ristrutturato dell’ex Hotel Colombia, un capolavoro dell’architettura fra le due guerre (inaugurato nel 1929 come albergo di gran lusso) di piazza Acquaverde a Genova. A parte alcuni uffici e il quarto piano anche la nuova sede è semivuota, in vana attesa, finora, della raccolta di volumi, una parte antichi e rari. Appena 500 metri in linea d’aria separano i due edifici. Eppure il trasloco – previsto per giugno – è congelato. Lungaggini burocratiche e ritardi nei lavori di allestimento dei locali? Anche. Principalmente per mancanza di fondi. Un caso che ricorda quello di un’altra università prestigiosa, quella di Pisa, per questioni analoghe. 

Un paradosso: l’enorme patrimonio bibliografico utilizzato da docenti universitari, studiosi e studenti dell’ateneo genovese è di fatto indisponibile. Per chiunque. I volumi sono rinchiusi nei fondi di via Balbi e non possono quindi essere consultati. Un pregiudizio gravissimo, soprattutto per gli studenti che non possono eseguire ricerche per le tesi e altri prove di esame, consultando testi e volumi talvolta irreperibili altrove. Per rompere l’impasse e liberare l’immenso patrimonio accumulato dagli inizi del Seicento (risale al 1623 la fondazione e la sistemazione in via Balbi della libreria del Convento dei Gesuiti, più tardi acquisita dall’università), due docenti genovesi hanno lanciato una raccolta di firme. La prima firma è stata quella del neorettore dell’Ateneo, Paolo Comanducci. Dice a ilfattoquotidiano.it il professor Francesco Surdich, ex preside della facoltà di Lettere, con il ricercatore Andrea Aveto, animatore dell’iniziativa: “E’ una situazione assurda. Una biblioteca universitaria nuova, ma vuota e la sede vecchia piena di volumi che non possono essere consultati. Scontiamo la mancanza di decisionismo dovuta anche all’avvicendamento di tre responsabili che ricoprivano altri incarichi. Temo ci si sia rassegnati ad una attesa fatalistica e se non ci si muove con decisione i finanziamenti andranno verso altri lidi… Non vorrei che ci volessero 2 o 3 anni ancora per avere i volumi. Aspettiamo risposte affidabili e non le solite rassicurazioni generiche”. Le firme (un centinaio finora, di docenti e studenti) saranno inoltrate in settimana alla direttrice della biblioteca, Maria Concetta Petrollo (che a IlFatto.it non ha voluto spiegare i motivi dei ritardi) e al direttore regionale del Mibact, Maurizio Galletti.

L’Hotel Colombia, chiuso nel 1989 e passato al demanio dello Stato, che lo aveva ceduto al ministero dei Beni culturali per ospitare la nuova biblioteca universitaria, ha attraversato molte peripezie, compresi i rituali ricorsi al Tar. La ristrutturazione si era conclusa dopo una quindicina d’anni, poi erano intervenute difficoltà economiche per procedere agli allestimenti dei locali. Gli spazi al 4° piano sono operativi dal primo ottobre 2013. Sono state portate alla nuova sede tutte le raccolte storiche custodite nel deposito di via XX Settembre. Si è infine dato il via alle operazioni per l’allestimento di alcuni degli spazi di maggior pregio al piano terra dell’immobile che saranno destinati ad accogliere i 40mila preziosi volumi del fondo donato dalla famiglia di Edoardo Sanguineti al Comune di Genova. Sono state avviate le operazioni di catalogazione e spolveratura dei volumi. Ma l’apertura delle sale dedicate, prevista per maggio-giugno 2014, è slittata. Ed è tuttora in corso l’opera di allestimento e l’avvio delle procedure per l’attività di gestione degli spazi destinati a funzioni complementari: caffetteria, ristorazione, book-store e mediateca.

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