Oggi siamo più liberi di amare e siamo sessualmente più felici rispetto al passato? E i giovani sono davvero più consapevoli e meno inibiti delle generazioni che li hanno preceduti? Pare che ci sia ancora molta strada da percorrere ed è per questo che a settembre l’Aied di Roma e Cocoon Projects hanno lanciato il contest #Giovani#LiberidiAmare.

I partecipanti dovranno avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, potranno gareggiare singolarmente o in team e dovranno proporre idee e progetti per una sessualità libera e consapevole. Ma attenzione il capo di ogni team dovrà essere una donna. Visitando il sito del contest sarà possibile votare le idee già pubblicate e fino al 9 novembre se ne potranno caricare altre. Le cinque più votate dovranno vedersela in una finale che si terrà il 28 novembre all’Hotel Minerva di Roma. Il premio consisterà in diecimila euro: tremila in denaro e settemila erogati da Cocoon Projects per i servizi di supporto alla definizione e all’avvio del progetto.

Ci siamo lasciati abbondantemente alle spalle gli anni della rivoluzione sessuale, ma i bambini e le bambine  pensano che il sesso sia legato alla sottomissione e al potere, e gli adolescenti praticano il sexting, si espongono a rischi e poi parlano della loro sessualità con molta difficoltà. I media e la pubblicità trasmettono contenuti distorti sulla sessualità e il corpo e i comportamenti spregiudicati, una libertà sessuale senza confini e l’esibizionismo dei giovanissimi ne sono forse la conseguenza. Li sentiamo parlare più di performance sessuale che di desiderio, piacere o orgasmo.

E tra le nuove generazini c’è ancora molta confusione e scarsa  informazione sulla contraccezione e così le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento come le gravidanze indesiderate. Da tempo si parla di prevenzione e di educare i giovani alla affettività, al rispetto del proprio corpo e di quello altrui. La scuola potrebbe essere il luogo ideale dove realizzare progetti  ma entrarvi è difficilissimo, e talvolta chi ci entra rischia di portare maggiore confusione come quella signora che nei mesi scorsi, in una città del nord, era entrata nelle scuole per parlare di contraccezione “naturale”. Quale? L’Ogino-Knaus e  il coito interrotto che non prevengono certo né le malattie sessualmente trasmissibili, né le gravidanze.

A complicare le cose ci sono le differenti opinioni e le resistenze dei genitori su questi argomenti. Non a caso gli organizzatori del contest #LiberidiAmare hanno  fatto più  fatica quest’anno a trovare degli sponsor: la sessualità è ancora un tabù.

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