Il pilota si era addormentato, ecco perché erano state interrotte le comunicazioni tra un aereo delle Brussels Airlines e i controllori di terra. In volo c’erano centinaia di passeggeri e nemmeno il copilota aveva risposto alle chiamate dei controllori. L’Airbus è stato infine intercettato in volo da un caccia francese. E’ la ricostruzione diffusa dal quotidiano belga Het Laatste Nieuws, i fatti risalgono allo scorso 28 giugno e la Direzione generale belga di navigazione aerea ha appena concluso l’inchiesta avviata l’indomani della vicenda. 

L’Airbus A319 stava coprendo la tratta tra la Spagna e l’aeroporto di Bruxelles Zaventem. “L’aereo è atterrato senza problemi”, ha spiegato il portavoce di Brussels Airlines, Wencke Lemmes. “Ma è stata comunque aperta un’inchiesta”. Secondo alcune fonti citate dalla stampa belga, in un primo momento era emerso che anche il copilota si era addormentato. Ma la compagnia aerea ha smentito. “Il copilota non ha reagito alle chiamate dei controllori aerei perché credeva che stessero cercando di mettersi in contatto con un altro aereo”. 

Una tragedia sfiorata, dato che in questi giorni un’inchiesta di Vanity Fair ripresa dal Daily Mail fa emergere nuove riflessioni sul volo Air France 447 Rio de Janeiro-Parigi precipitato nell’oceano Atlantico nel 2009: due dei tre piloti del volo dormivano fino a pochi minuti prima che il velivolo cominciasse l’inarrestabile discesa che costò la vita a tutte le 228 persone a bordo. Secondo il dossier il più anziano dei tre piloti, Marc Dubois, era esausto dopo aver passato una notte brava a Rio prima del volo, da qui la necessità di riposarsi. Al loro risveglio, i tre piloti si resero immediatamente conto della tragedia in corso e uno dei due urlò: “C… stiamo per morire!”.

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