Musica

Steve Reich, sold-out alla Queen Elizabeth Hall per il live a lui dedicato

“Lui e pochi altri sono riusciti ad alterare la direzione della storia della musica”, ha sentenziato il Guardian. Dopo la sua esecuzione di "Clapping Music", il musicista statunitense ha raggiunto la sala per godersi la restante parte del concerto, alla fine del quale si è unito al pubblico in una meritata standing ovation per i musicisti del Colin Currie Group

di Chiara Felice

Non coglie di sorpresa il sold-out alla Queen Elizabeth Hall di Londra in occasione del concerto dedicato a quattro composizioni di Steve Reich – tra le quali un’anteprima mondiale – quasi tutte eseguite dal Colin Currie Group. La serata è una delle più attese del festival “Metal, Wood, Skin: the Colin Currie Percussion Festival”, iniziativa che si appresta a riconfermare il successo ottenuto lo scorso anno con “The Rest Is Noise”, ma che vanta un merito maggiore: si è cercato di focalizzare l’attenzione sul nuovo, sia esso relativo all’uso della tecnologia, o alle scelte stilistiche dei diversi compositori selezionati per la rassegna.

Colin Currie – percussionista come lo statunitense Steve Reich – conferma ancora una volta la sua acuta sensibilità nella scelta del programma, aggiungendo così un nuovo tassello all’eterogenea programmazione portata avanti dal Southbank Centre, del quale Currie è anche uno degli “Artist in Residence”. Steve Reich, pioniere del minimalismo insieme a Terry Riley, Philip Glass e La Monte Young, si limiterà ad eseguire un solo brano del suo repertorio e lo farà proprio in apertura di concerto, affiancato da Currie: i due percussionisti, posizionatisi al centro del palco con davanti solo un leggio con relativo spartito inizieranno la celebre “Clapping Music”. Cinque minuti di assoluto ritorno a determinati concetti base del ritmo, dove uno dei principali motivi di interesse è dato dal procesTECEsso per il quale il battito di mani del secondo musicista è leggermente ritardato rispetto a quello del primo, andando così a creare passaggi fuori sincrono e schemi ritmici sempre diversi che partono allineati per poi disgiungersi e infine allinearsi nuovamente.

“Clapping Music” è solo un piccolissimo esempio che da la misura dell’inestimabile apporto dato da Reich alla musica contemporanea: “lui e pochi altri sono riusciti ad alterare la direzione della storia della musica”, ha sentenziato il quotidiano “The Guardian”. Niente di più vero. Steve Reich è uno dei più grandi compositori contemporanei e la sua eterogenea formazione musicale è stata di primaria importanza per gli sviluppi dei suoi percorsi sperimentali. Prima la prestigiosa Juilliard School Of Music di New York, poi le collaborazioni con il compositore Luciano Berio, fino ad arrivare all’influenza del jazz di Coltrane e dello studio delle ritmiche nella musica africana; tutte queste diversità hanno ampliato lo spettro delle possibilità compositive di Reich.

Dai primi lavori basati su loop e sovrapposizioni vocali ed elettroniche di “It’s Gonna Rain” (1965) e “Come Out” (1966) si passerà ad una notevole espansione degli orizzonti minimalisti con “Desert Music” (1984), ma soprattutto con l’eccezionale “Music for 18 Musicians” (1976) – che gli regalerà il suo secondo Grammy Award – nel quale Reich costruisce un’architettura ritmica all’interno della quale si muovono e si svelano continui pattern timbrici in un continuo gioco di sovrapposizioni “veloce-lento”. Recentemente la Nonesuch ha pubblicato il suo “Radio Rewrite”, lavoro che comprende anche la rivisitazione di due brani dei Radiohead, “Jigsaw Falling into Place” e “Everything in its Right Place”. Le composizioni scelte da Colin Currie per questa serata del festival, oltre alla già citata “Clapping Music”, sono state “Sextet for Percussion and Keyboards”, “Mallet Quartet for 2 Marimbas and 2 Vibraphones” e l’esecuzione in anteprima mondiale di “Quartet for 2 vibraphones and 2 Pianos”.

Il “sestetto per percussioni e pianoforte” riporta alla memoria molti lavori di Reich a cavallo tra gli anni settanta e gli ottanta: le peculiare simmetria degli arrangiamenti e il consueto primo movimento caratterizzato da ostinate pulsazioni accordali sono ormai un marchio di fabbrica del compositore. Anche il successivo Mallet Quartet – magistralmente eseguito – racchiude un altro tratto distintivo di Reich, quello del “bounce and roll”, elemento che aveva caratterizzato la già citata “Clapping Music” di trentacinque anni prima. A chiusura di un concerto intenso ed eccellente dal punto di vista delle esecuzioni, arriva il “quartetto per due vibrafoni e due pianoforte”, dove ritroviamo i canonici modelli compositivi di Reich ma con una piccola differenza: i canoni sono più brevi e i cambiamenti armonici repentini. Dopo la sua esecuzione di “Clapping Music” in compagnia di Colin Currie, Reich ha raggiunto la parte alta della sala per godersi la restante parte del concerto, alla fine del quale si è unito al pubblico in una meritata standing ovation per i musicisti del Colin Currie Group.

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