La Procura di Roma ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti sul ‘laboratorio fantasma’ dell’Istituto Superiore di Sanità che dovrebbe certificare la sicurezza di dispositivi medicali come i pacemaker e i defibrillatori. Le indagini sono affidate al nucleo della Polizia investigativa tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dal colonnello Cosimo di Gesù, lo stesso nominato da Raffaele Cantone a coordinare il personale della Guardia di Finanza per il controllo sugli appalti di Expo 2015. Gli uomini del nucleo hanno eseguito una serie di perquisizioni nella sede dell’istituto per cercare documenti relativi alle certificazioni sui dispositivi. La decisione dei magistrati arriva dopo la denuncia di Report sullo stato di abbandono del laboratorio, con macchinari rotti e inutilizzabili. Dalla documentazione in possesso della trasmissione di Rai3 condotta da Milena Gabanelli emerge che l’Istituto (commissariato dallo scorso luglio, quando è stato azzerato il consiglio di amministrazione) era a conoscenza che il laboratorio non funzionava già dal settembre 2010, quando un ingegnere incaricato di migliorare l’efficacia dei controlli sulla sicurezza dei pacemaker ha rinunciato all’incarico “in quanto il laboratorio, a causa delle condizioni in cui è ridotto, di fatto non esiste”. 

Nel frattempo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto l’avvio di un’indagine amministrativa per accertare “l’effettivo svolgimento dei fatti, il rispetto delle procedure di legge ed eventuali responsabilità sui pacemaker da parte dei laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità”. Lorenzin ha chiesto al commissario straordinario Gualtiero Ricciardi di effettuare “un audit interna urgente, di riferirne gli esiti al Ministero vigilante e di assumere senza indugio ogni iniziativa, anche di tipo giurisdizionale, per garantire il buon andamento dell’azione dell’Istituto”. In seguito “il ministro della Salute assumerà a sua volta ogni iniziativa necessaria per garantire il rituale svolgimento delle funzioni”.

Ricciardi ha risposto sottolineando di aver già autonomamente disposto un’indagine “al fine di verificare la legittimità delle procedure in essere ed accertare eventuali responsabilità, a tutela dei cittadini e dell’Istituto, impegnandosi a riferire gli esiti di tale indagine al Ministro stesso nel più breve tempo possibile”. 

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