Non bastavano contratti non rinnovati, tetti salariali bloccati, mezzi senza carburante e non riparati, infiltrazione d’acqua negli edifici. A questi problemi, per forze di polizia, vigili del fuoco, forestali e guardie carcerarie si aggiungono le divise. Errate nei colori (non istituzionali), dalle taglie sbagliate e ritirate dalle centrali operative, e in numero inferiore rispetto a quelle richieste. Un “lento e faticoso approvvigionamento” dei capi – queste le parole del Sap (Sindacato autonomo di polizia) di Cremona – ha fatto sì che alla questura cittadina siano arrivate 30 cosiddette ‘nuove divise operative’ di misure diverse rispetto alle quelle richieste al ministero dell’Interno. Trenta divise. Già, ma gli operatori della sicurezza da vestire sono 84 (60 in servizio a Cremona e 24 presso il commissariato di Crema). La scadenza era il 10 di luglio. Da quel giorno tutti con la divisa nuova, l’ordine perentorio. Tutti? Impossibile: ovviamente solo chi l’ha avuta in dote. Risultato: “Spettacoli poco edificanti”, denuncia il sindacato, “che vorremmo evitare”.

Vedere per le strade della città agenti vestiti in maniera diversa, anche nell’ambito dello stesso servizio, è dunque un’eventualità concreta. Alla quale è possibile ovviare, nel caso di due agenti in pattuglia insieme dove solo uno abbia il capo della sua misura, scambiando la divisa con chi rimane in ufficio. Il corredo degli agenti delle volanti e dei colleghi del reparto Prevenzione Crimine – maglietta, pantaloni, anfibi, cintura – è solo per pochi. I più fortunati. Qualcuno sì, qualcuno no. La distribuzione delle nuove divise è infatti avvenuta su tutto il territorio nazionale a macchia di leopardo, tra l’altro molto tempo dopo l’effettuazione dell’ordine. E soldi per confezionarne altre non ce ne sono. A questa stregua non si può quindi parlare, sostiene il segretario nazionale del Sap Gianni Tonelli, di uniforme, ma al massimo di ‘spezzato’. Non è difficile vedere in giro poliziotti con la camicia e altri con una semplice polo. Tuttavia, per il questore di Cremona Vincenzo Rossetto, “le polemiche dei sindacati non hanno motivo di esistere”. Il ministero, prosegue, “ha soddisfatto il 99% delle richieste. Tutti gli agenti delle volanti hanno il corretto equipaggiamento. Può succedere – precisa – che se all’ultimo minuto si prepara una volante in più, eccezionalmente, un agente possa avere la divisa differente rispetto al collega. Ma stiamo lavorando per risolvere anche questo inconveniente”.

Altro problema è quello delle autovetture. A Cremona, su sei in dotazione quattro sono dal meccanico. “Se per garantire la sicurezza la polizia deve pattugliare continuamente il territorio – denuncia il Sap – ci si chiede come riuscirà a farlo se rimarrà senza auto”. In provincia, a Casalmaggiore, Crema e Pizzighettone, c’è una sola auto per distaccamento. Alcune hanno 280mila chilometri e rischiano di fermarsi da un momento all’altro. “Siamo allo sbando”, dicono i rappresentanti delle forze di polizia. Nei prossimi giorni è in programma un incontro tra i sindacati delle forze di polizia e Matteo Renzi. Chissà se oltre alle proposte per evitare sprechi, e quindi liberare risorse, l’incontro verterà anche sulle divise.

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