“Io volevo ringraziare pubblicamente Cuperlo per il suo intervento in direzione Pd ieri. Io vi giuro: non ho mai dormito così bene come durante il suo intervento. Basta sentirlo due minuti ed entri in una fantastica fase pre-morte. Perché non fanno Cuperlo in gocce?“. Così esordisce Maurizio Crozza nella copertina che apre tradizionalmente la trasmissione di Giovanni Floris, “Di martedì”, su La7. Nei panni del premier, il comico ligure commenta ironicamente gli interventi di Cuperlo e di D’Alema alla direzione Pd: “Più parlate voi, più prendo consensi io. Tra l’altro, dormendo. Una volta per una batosta madornale si diceva ‘è stata una Waterloo’. Da ieri si potrà dire ‘è stata una Cuperlo’. Ieri in direzione Pd sono volate parole grosse”. E aggiunge: “Signori miei, qualcuno ha detto la parola ‘precario’. Io voglio eliminare questa parola dal vocabolario. Ci sono tanti altri modi per chiamarli: strazzoni, barboni, pezzenti, sfigati, zivati. La cosa bella del Jobs Act è che, una volta che il datore di lavoro licenzia qualcuno, lo Stato se ne prende cura e farà in modo che sembri un incidente. Però io voglio la mediazione. D’Alema” – continua – “ha detto che questa riforma, se si vuol far sul serio, costa dieci volte tanto quello che ho detto io. Ma, scusate: chi ha mai detto che io voglio far sul serio? Signori miei, il Pd deve capire che per non lasciare gli italiani al verde, bisogna ascoltare Verdini“. Crozza-Renzi conclude: “Io non voglio una sinistra di compromessi, ma di sottomessi, non di tradizioni, ma di Berlusconi, non di primedonne, ma di Marchionne”

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