La Roma è grande anche in Europa: fa 1-1 in casa dei campioni d’Inghilterra del Manchester City e supera il primo, vero banco di prova stagionale. Prima domina, rimontando lo svantaggio iniziale e meritando qualcosa in più ai punti. Poi dimostra anche di avere forza tecnica e mentale per reggere alla pressione avversaria, quando nel finale un City comunque poco ispirato si butta in avanti alla ricerca della vittoria. Il pareggio è un risultato giusto che premia i giallorossi: quello di stasera è un punto importantissimo nella classifica del girone di ferro, che vede il Bayern Monaco di Pep Guardiola già a quota sei punti. E la Roma sempre seconda, con quattro punti e tre di vantaggio sul City.

Per un’ora i ragazzi di Garcia sono stati praticamente perfetti. A maggior ragione per aver cominciato nel peggiore dei modi, andando sotto con un rigore ingenuo per una trattenuta di Maicon. In Inghilterra, contro una grande squadra, alla prima trasferta europea dopo anni d’assenza, ce ne sarebbe abbastanza per affondare. E invece i giallorossi reagiscono alla grande. Subito sfiorano il pareggio, con una traversa di Maicon, che cerca riscatto ed in fase di spinta assomiglia molto da vicino a quello dei tempi migliori. Ma in generale è la squadra di Garcia a fare la partita: possesso palla, combinazioni rapide ed efficaci, personalità. Sul campo dei campioni d’Inghilterra non è da tutti. Mentre i padroni di casa sono meno brillanti di quanto ci si poteva aspettare. E così a metà primo tempo arriva il meritato pareggio. Un gol storico, perché con un tocco sotto d’esterno destro (proprio quel cucchiaio che è un po’ il suo marchio di fabbrica in tutto il mondo) Totti diventa il più anziano marcatore di sempre della Champions League, superando anche Ryan Giggs.

La rete vale tanto anche nell’economia della partita: i Citizens sono di nuovo sotto pressione, costretti a sbilanciarsi per attaccare. E la Roma va a nozze negli spazi, soprattutto con le scorribande di Gervinho. Imprendibile come sempre, ancor più in Europa, dove le squadre giocano meno arroccate che in Italia; ancor più per il Manchester City, che in difesa schiera il veterano Demichelis, non proprio un fulmine di guerra. E una mano ai giallorossi la dà anche l’arbitro (l’olandese Bjorn Kuipers), che nel finale di tempo non concede un altro rigore, stavolta solare, con Manolas che in scivolata ‘para’ con la mano un cross basso di Jesus Navas. Non che si sprechino le occasioni da rete. Ma è il senso di controllo e costante, potenziale pericolosità che impressiona della Roma. Non solo con gli attaccanti, anche con Pjanic, che a inizio ripresa sfiora per tre volte il vantaggio, prima da dentro e poi da fuori l’area. Pellegrini a quel punto corre ai ripari: mette Milner al posto di Jesus Navas, poi anche Lampard per Dzeko, nel tentativo di dare più equilibrio alla sua formazione, sempre in inferiorità numerica in mezzo al campo

Con un centrocampista in più e un attaccante in meno il City è più accorto tatticamente e riesce ad essere più pericoloso. Anche perché intanto la Roma ha finito la benzina, soprattutto a centrocampo dove al momento non ci sono ricambi per Nainggolan e Keita. L’ultimo quarto d’ora trascorre in apnea, ma Skorupski alla fine dei novanta minuti avrà sporcato i guanti solo in un paio d’occasioni. L’unico, vero brivido arriva al 93’, un cross basso di Zabaleta su cui Silva trova il tap-in e manca di poco la porta. Ma sarebbe stata una beffa davvero immeritata. La Roma esce indenne dall’Etihad Stadium, dimostrando di potersela giocare alla pari con tutti e su qualsiasi campo. La qualificazione agli ottavi di finale è ancora molto lontana. Ma dopo stasera un po’ più vicina.

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