“Penso che l’abbiamo identificato. Ma non vi dico chi penso sia”. Così il direttore dell’Fbi James Comey annuncia ai giornalisti l’avvenuta identificazione del militante islamista che in tre video annuncia la decapitazione dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff e del cooperante britannico David Haines. Il direttore dell’Fbi non ha voluto dire se l’uomo, ormai chiamato dai media internazionali “Jihadi John”, è il responsabile diretto degli sgozzamenti o se si è limitato ad annunciarli al mondo. Intanto prende sempre più piede la questione degli europei che si sono uniti all’Isis. Sono tremila, secondo l’antiterrorismo della UE, i cittadini del Vecchio Continente partiti per combattere accanto ai jihadisti.  

Lo scorso agosto, l’ambasciatore britannico Peter Westmacott aveva detto che il governo del suo Paese era vicino a identificare l’uomo mascherato che, con accento britannico e un coltello nella mano sinistra, esibiva i rapiti prima della loro uccisione, che non veniva comunque mostrata nei video. Sembra che i servizi inglesi avessero utilizzato una tecnologia di identificazione della voce che aveva rilevato un accento di Londra, in particolare quello di una comunità asiatica della capitale inglese. I sospetti si erano soprattutto indirizzati su Abdel-Majed Abdel Bary, conosciuto anche come L Jinny o Lyricist Jinn, 24 anni, un rapper fallito che ha lasciato Londra l’anno scorso e si è unito all’Isis.  

L’attenzione delle autorità britanniche e internazionali si è concentrata su Bary dopo che questi ha twittato una sua foto in cui appare mentre tiene tra le mani una testa tagliata. Il giovane rapper è figlio di Adel Abdul Bary, riconosciuto colpevole di essere stato il portavoce di Osama bin Laden e Al Qaeda dopo gli attacchi terroristici alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania che fecero 224 morti. Il figlio farebbe appunto parte di un gruppo di jihadisti britannici che gli ostaggi occidentali nelle mani dell’ISIS definiscono “The Beatles”. Proprio Abdel ha distribuito alcuni video musicali e le sue canzoni sono state trasmesse da Bbb Radio.  

Nelle ultime ore comunque l’attenzione delle autorità dell’antiterrorismo internazionale si è concentrata proprio sul gruppo di britannici che ha lasciato l’Europa per combattere in Medio Oriente. Sarebbero almeno 500 gli jihadisti britannici che stanno combattendo in Siria e in Iraq, con l’Isis o con altri gruppi del radicalismo islamico. Nei giorni scorsi ha avuto particolare eco la storia di Khalil al-Britani, un 19enne di Brighton ucciso durante i raid aerei americani su Aleppo. Il ragazzo era partito alla volta della Siria “per cercare il martirio” e si era unito a Jabhat al-Nusra , il gruppo siriano affiliato ad al-Qaeda. La madre di Khalil, originaria della Sierra Leone, aveva in un primo tempo rifiutato di comunicare con il figlio. Poi, convinta dai servizi alla ricerca di notizie sul flusso di cittadini britannici verso il Medio Oriente, aveva ristabilito i contatti col figlio adolescente. Sino, appunto, alla notizia della sua uccisione in combattimento.  

Se i britannici costituiscono con uno dei gruppi di cittadini europei più numeroso, tra quelli che si sono uniti agli islamisti in guerra, a preoccupare è l’intero contingente di giovani che dal Vecchio Continente hanno raggiunto Siria e Iraq. Proprio oggi tra Spagna e Marocco sono stati eseguiti nove arresti. Secondo Gilles de Kerchove, responsabile dell’antiterrorismo della Ue, il loro numero supera le tremila unità. In un’intervista a Bbb, de Kerchove ha spiegato che nei tremila ci sono quelli che attualmente combattono, ma anche quelli che sono stati uccisi e coloro che invece sono già rientrati in Europa. “Si tratta di numeri senza precedenti”, ha detto de Kerchove, che ha messo in guardia sulla possibilità che i bombardamenti europei, quelli già avvenuti della Francia in Iraq e quelli probabili della Gran Bretagna in Siria, possano aumentare i rischi di attentati e rappresaglie contro l’Europa. “Mi pare chiaro che succederà”, ha detto de Kerchove. “L’Isis ha annunciato una rappresaglia contro la Francia e subito dopo un francese è stato rapito e decapitato. Fanno quello che annunciano”.

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