Come diceva il Robin Williams/Professor Keating: al diavolo il grafico Pritchard de L’Attimo Fuggente, la poesia va vissuta succhiando il midollo della vita. Ecco allora la decima edizione di Poesia Festival: dal 25 al 28 settembre 2014, la tre giorni di rime e versi, più o meno celebri e celebrati, ai piedi dell’Appennino con incontri e appuntamenti nei borghi antichi di sette comuni modenesi. All’insegna del “piccolo è bello”, la rassegna porta il meglio della poesia italiana e internazionale nelle piazze dell’Unione Terre di Castelli (Castelnuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Marano sul Panaro, Spilamberto e Vignola) e tra i nuovi arrivati Castelfranco Emilia e Maranello. “Siamo un festival ‘diffuso’, un po’ come il festival della filosofia di Modena”, spiega al fattoquotidiano.it la direttrice artistica, Alessandra Anderlini, “portiamo gli spettatori che arrivano talvolta anche da ben oltre l’Emilia Romagna a spostarsi di luogo in luogo. Creiamo una comunità itinerante che l’anno scorso è stata stimata in circa 30mila presenze”.

Aggregare migliaia di persone, mica centinaia o decine, per ascoltare poesie nell’anno domini del tweet, è impresa che sa di folle: “Abbiamo un pubblico trasversale, sia anagraficamente che a livello di preparazione”. 55 eventi tutti gratuiti per una tre giorni che prevede la presenza di due grandi autori internazionali come i poeti inglesi Simon Armitage e Jamie McKendrick, poi Stefano Benni, Tiziano Scarpa, Valerio Magrelli, Nanni Balestrini e numerosi altri tra intellettuali, musicisti a attori. “Si inizia con una lezione magistrale di Balestrini per legarci alla Neoavanguardia e al Gruppo ’63 e al compianto Edoardo Sanguineti con cui iniziammo dieci anni fa la nostra avventura”, racconta Anderlini, “poi arriverà Valerio Magrelli con il suo ultimo libro e ancora ci sarà Stefano Benni che porterà in scena la sua riscrittura del Cyrano de Bergerac con Giulia Tagliavia al pianoforte”.

La sorella più dimenticata e nascosta della letteratura, rimasta depositata in qualche sussidiario delle superiori e abbandonata sui banchi di scuola rivive in un testacoda tra antico e moderno che non disdegna giovani poeti e la contaminazione con le altre arti. Ecco che l’arrivo di Lina Sastri, Paola Turci, e Davide Van De Sfroos per mescolare note e sonate con versi memorabili o che hanno singolarmente toccato la loro poetica si fa esperimento artistico affascinante e d’impatto. Altro momento singolare di aggregazione il “Giro d’Italia con poesia”, ovvero tre focus tematici dal punto di vista geografico per raccontare i luoghi a cui i poemi s’ispirano: le Marche con Massimo Gezzi, Franca Mancinelli e Luigi Socci; il Canton Ticino con Prisca Agustoni e Valerio Bianconi; Trieste descritta da Christian Sinicco, Luigi Nacci e un ospite d’eccezione come Mauro Covacich. “Costiamo 50 cent a cittadino.

Prendiamo il 30% dei finanziamenti dal pubblico e il resto dai privati, quest’anno anche con sponsor dalla Svizzera. Un consiglio sul programma?”, chiosa Anderlini, “Ci sono tanti spunti tra cui i McKendrick e Armitage, lo spettacolo della Sastri, Scarpa con i Marlene Kuntz e infine Giuseppe Cederna con Dal sublime all’orrore – l’ultima estate dell’Europa, uno splendido lavoro sui testi scritti tra il 15 e il ’18, periodo fecondo per la poesia. Spero che gli esclusi non se ne abbiano a male”.

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