Nulla può giustificare la sospensione dei due delegati sindacali dell’Usb, allontanati dalla Trotta Bus Service, per aver rilanciato dichiarazioni “non autorizzate lesive della immagine della azienda” alla trasmissione Presadiretta di Raitre. Invece di rispondere degli sprechi e dei disservizi,denunciati da Riccardo Iacona e dai suoi collaboratori, l’azienda, che per altro gestisce in appalto parte del servizio bus a Roma, ha ritenuto prioritario colpire Ilario Ilari e Valentino Tomasone rei di aver denunciato, in quanto autisti e delegati sindacali, quello che le immagini ed il servizio documentavano in modo impietoso.

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Non si tratta solo di un atto dal sapore intimidatorio, ma anche di un provvedimento che colpisce al cuore l’articolo 21 della Costituzione e il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.
In tante occasioni abbiamo detto no agli editti bulgari e alle leggi bavaglio ideate e proposte contro il diritto di cronaca e contro quei giornalisti che ancora vorrebbero esercitare la professione, ma questa volta bisogna alzare la voce e protestare con la stessa forza contro una decisione confezionata con la stessa stoffa di quei bavagli.

Riccardo Iacona ha già espresso la sua solidarietà e la sua rabbia, ora spetta a tutti noi chiedere alla azienda di reintegrare i due delegati; al sindaco Marino di far sentire la voce contro una decisione intollerabile, e magari lanciare, su Change.org, una grande campagna a sostegno non solo di Ilario e Valentino, ma anche dell’articolo 21 della Costituzione.

 

Per fortuna loro e nostra, comunque, in Italia vige ancora lo Statuto dei lavoratori ed un provvedimento come questo, se si dovesse passare dalla sospensione ai licenziamenti, rientrerebbe proprio nella “ingiusta causa” negata dall’articolo 18 che, anche per questo, sarà bene non svendere al peggiore offerente…

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