Domenica 14 settembre, si è svolta la 75esima edizione del concorso di Miss Italia, accompagnata come ogni anno, da quell’esilarante e coinvolgente atmosfera che ne ha reso la trasmissione meno seguita di tutto il palinsesto televisivo. Per non parlare della nuova conduzione affidata ad una Ventura di plastica sia nel volto che nei modi. A onor del vero, sono capitata totalmente per caso su La7 mentre facevo zapping e mi sono imbattuta nella diretta televisiva del concorso.

La “patrona” Mirigliani aveva anticipato, tempo fa, che questa sarebbe stata un’edizione tutta nuova dello storico concorso, una svolta rispetto al passato: la “rivoluzione curvy”, ovvero l’apertura del concorso alle ragazze taglia 44, per dire basta a tutte queste esili bamboline dall’aria malaticcia e per ritornare ad un modello di bellezza più vicino alla tipica donna mediterranea. Solo che, ad una prima occhiata, la kermesse non pareva essere così piena di donne formose, belle in salute, mediterranee e morbide come ci si aspettava.

Ora, sempre che io abbia colto a pieno il significato della parola “curvy”, non mi pare che avere due tette che superino la seconda misura, significhi essere formose, tanto più se ci si è scordati a casa i fianchi e il lato b. Anzi, per la verità, quando facendo zapping mi sono imbattuta nel concorso alla tv, non ero a conoscenza di questa svolta “curvy” e mi sono particolarmente stupita della magrezza di gran parte delle ragazze in gara. Solo due o tre di loro avevano un seno un po’ più abbondante del solito, ma in nessun modo si poteva pensare avessero, non solo una taglia 44, ma addirittura una 42! Appurato dunque il palese intento pubblicitario di questa inesistente svolta “curvy”, il resto della trasmissione ha conservato la stessa medesima banalità che la contraddistingue ormai da anni, con una sola agghiacciante eccezione che ha rappresentato il momento più alto della serata: l’imitazione, fatta da una delle miss, di una scimmia in calore.

Ora, mettendo da parte le polemiche sterili e fuori luogo della Presidente della Camera Boldrini e la sua personalissima battaglia contro le scosciate fanciulle “nude e mute” di Miss Italia – che peraltro non erano né nude né (a volte sfortunatamente) mute – il concorso di Miss Italia è stato un flop pazzesco, sia sotto il profilo degli ascolti, sia sotto quello della qualità. A questo proposito viene spontaneo il confronto con lo stesso concorso made in Usa, svoltosi quasi in contemporanea a quello italiano; la miss incoronata (Kira Kazantsev) ha stregato il pubblico con una particolarissima interpretazione dal vivo della canzone Happy di Pharrell Williams, dimostrando di avere un talento tale da aver persino esaltato una (a mio parere) discutibile bellezza fisica.

Insomma, lo storico concorso di bellezza che incoronò le dive di un tempo, è solo un ricordo un po’ sbiadito, sostituito da un triste spettacolino in cui l’unica cosa che viene particolarmente fuori è l’inadeguatezza di queste giovani donne, a discapito persino della bellezza e soprattutto della loro personalità.

Ecco, Presidente Boldrini, è di ben altro spessore che dovremmo preoccuparci, non di quello di un costume da bagno.

Anche Miss Italia, in fondo è lo specchio del Paese: un contenitore che di anno in anno diventa sempre più vuoto. 

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