“La delibera approvata dalla Regione Lombardia che stabilisce la non gratuità della fecondazione eterologa è un atto discriminatorio che potrà essere facilmente impugnata e fatta annullare”. Lo dice la professoressa di Diritto costituzionale all’Università di Milano, Marilisa D’Amico intervenendo nel capoluogo lombardo a un convegno dal titolo: “Legge 40 e i diritti delle donne”. Un avvocato costituzionalista e difensore delle coppie che si sono appellate contro la legge che vietava la procreazione assistita nel nostro paese, Massimo Clara, ha confermato: “L’anomalia sta nel fatto che in Lombardia per l’omologa basta pagare un ticket mentre chi ha bisogno di gameti esterni alla coppia deve autonomamente coprire i costi dell’interno trattamento”. “Nei nostri studi sono giunte già diverse richieste per valutare ricorsi – aggiunge la legale D’Amico – e visto il macroscopico caso di discriminazione credo che qualsiasi giudice non potrà che darci ragione” di Fabio Abati

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