Cinema

Daniele Watts, l’attrice di Django arrestata per atti osceni: “Poliziotto razzista”

L'interprete di Coco nell'ultimo film di Quentin Tarantino sostiene che l'agente che ha fermato lei e il suo fidanzato, che si stavano baciando, l'ha bloccata perché di colore. Ma lui si difende: "Ha intavolato un'inutile filippica. L'ho ammanettata perché si rifiutava di identificarsi"

di RQuotidiano

È stato razzismo? Fa ancora discutere l’arresto di Daniele Watts, una delle attrici del film di Quentin Tarantino Django unchained. L’artista, scambiata per una prostituta da un poliziotto e arrestata, non ci sta e continua a difendere le sue posizioni. Ammanettata da un agente della polizia di Los Angeles perché accusata di atti osceni in luogo pubblico la Watts, dopo l’identificazione, è stata rilasciata. La donna, che interpretava Coco nella pellicola, era nella zona di Studio city insieme al fidanzato Brian James Lucas. Secondo la ricostruzione dell’attrice, lei e il ragazzo si stavano “solo coccolando, in un luogo pubblico, del tutto vestiti”, mentre Tim Parker, il poliziotto che pattugliava la zona, dichiara di aver ricevuto una chiamata che denunciava una “ragazza nera, vestita con una gonna floreale” che stava avendo un rapporto sessuale con un uomo bianco, in una macchina parcheggiata a lato della strada, con la portiera aperta. 

Quando Parker ha raggiunto Radford Avenue, l’attrice, a differenza del fidanzato, si è rifiuta di identificarsi e ha innescato una discussione con il poliziotto: “Lo sa quante volte viene chiamata la polizia solo per il fatto di essere nera? Solo perché io sono nera e il mio ragazzo bianco? Grazie per aver reintrodotto la black card“.  “Non ho mai detto questo” si difende il poliziotto e aggiunge: “Urlare non aiuta”. Quindi la Watts, in escandescenze, si è allontanata ma è stata fermata, ammanettata e portata in centrale per poi essere rilasciata poco dopo.

L’agente ha sostenuto che l’intervento, per lui, fosse normale amministrazione e l’accusa di razzismo è fuori luogo. Intervistato da The Times ha dichiarato che stava andando a prendere un caffè quando ha ricevuto la segnalazione, “pensavo di sistemare subito la faccenda e poi andare al bar. Stavo solo tentando di identificarla per poi andarmene, non volevo arrestarli per atti osceni in luogo pubblico, ma poi lei ha intavolato la sua filippica“. E ha aggiunto: “Mi sono svegliato il giorno dopo e ho ricevuto un messaggio che mi diceva che il fermo era su tutti i giornali. L’attrice si stava mettendo in mostra e non mi ha affatto sorpreso. Quello che mi ha sorpreso è che lei pensasse che potessi solo ignorare tutto e lasciarla andare via”. La Watts alla Cnn ha poi replicato di non essersi pentita di per aver rifiutato di identificarsi perché sicura che il poliziotto fosse razzista e che il colore della pelle per lei è una “questione molto sensibile”. 

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