Folla a Napoli per i funerali di Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un carabiniere durante un inseguimento. La chiesa della Medaglia Miracolosa, nel rione Traiano di Napoli, è gremita e almeno un centinaio di persone si trovano fuori, sul sagrato. Tanti indossano magliette bianche, all’esterno della chiesa ci sono centinaia di palloncini dello stesso colore. Sull’altare sono presenti più sacerdoti, presiede la concelebrazione don Lorenzo Manco. La madre di Davide, Flora, ha accusato un lieve malore. Prima della messa, un gruppo di amici e di persone del quartiere aveva percorso in ginocchio la navata della chiesa, per rendere omaggio a Davide. Non sono presenti uomini delle forze dell’ordine in divisa: il controllo dell’ordine pubblico è garantito, con discrezione, da agenti in borghese. L’uscita del feretro dalla chiesa è stata accompagnata da circa 2.000 persone e da un lancio di palloncini bianchi verso il cielo. Tutti i negozi della zona sono rimasti chiusi in segno di lutto. 

“Qualcuno sta cercando di farci passare per camorristi. Qui, a tutti noi, Davide ci sta mandando un messaggio che, a nome di Gianni e Flora, i suoi genitori, vi trasmetto: pace, pace, pace”, ha detto un familiare. Un lungo e commosso applauso da parte della folla presente in chiesa, sul sagrato e in strada ha accolto le parole del familiare che ha aggiunto: “Siete tutti arrabbiati come noi, ma abbiate fede: avremo giustizia, avremo quello che tutti stiamo cercando”. “Spero che si faccia presto giustizia. Non mi arrenderò fino a che non ci sarà giustizia – ha detto Annachiara, la sorella di Davide, parlando dall’altare al termine dei funerali – un carabiniere, se così si può chiamare, ti ha portato via da noi”.

“Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento le toccherà” – ha detto ancora il parroco don Lorenzo manco nell’omelia – noi, così come il padre e la madre, ci chiediamo perché Dio ha permesso che un ragazzo di diciassette anni perdesse la vita – ha detto nell’omelia citando il passo del Vangelo del dialogo tra Gesù e la sorella di Lazzaro, Marta – Gesù dà la risposta: tuo figlio risorgerà. Forse a parole sembra troppo facile e qualcuno penserà che il prete deve dire questo. Ma noi dobbiamo credere che Davide abbia la vita eterna. Davide vive non solo nel cuore di ognuno di noi, ma anche in Dio, nel Paradiso. Da lassù ci guarda e continuerà a tendere la sua mano a papà Gianni, a mamma Flora, ai fratelli, ai parenti e agli amici presenti”.

Tra le tante persone che hanno voluto testimoniare la propria vicinanza alla famiglia, anche Antonella Leardi, la mamma del tifoso napoletano Ciro Esposito, morto dopo due mesi di agonia per le ferite subite a Roma prima della finale di Coppa Italia. “Basta omicidi di stato chi vive nel ricordo di chi resta non muore mai”, è uno degli striscioni affissi all’esterno della Chiesa. 

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