Docenti con otto, sei o undici anni di servizio continuativo nelle scuole medie e superiori e che non rientrano nelle centocinquemila assunzioni promesse nella riforma della scuola firmata da Matteo Renzi e Stefania Giannini. Il motivo? Le Linee guida presentate dal Governo Renzi il 3 settembre 2014. Oltre centomila docenti abilitati, inseriti nella seconda fascia di istituto, resterebbero fuori dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae) e di fatto esclusi dal piano di stabilizzazione post 2015 previsto dal Governo. I docenti precari che hanno ottenuto l’abilitazione prima del 2009, non avranno lo stesso trattamento di altri colleghi, sebbene abbiano gli stessi titoli e la stessa formazione. Nessun futuro, dunque, dopo le 150 mila assunzioni previste dall’esecutivo, scelti per il 90% proprio dalla Gae: “Non abbiamo più un futuro, la Giannini si dimetta” dicono gli insegnati che oggi a Roma hanno manifestato di fronte a Montecitorio. “Abbiamo lo stesso titolo, lo stesso!”. Renzi la smetta con gli annunci, dica la verità il precariato nella scuola non viene cancellato con questa riforma, non è vero”  di Manolo Lanaro

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