Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, invia dalla Festa de l’Unità di Firenze una serie di messaggi al governo che sono, probabilmente, il preludio di quell’autunno caldo che ci si aspetta sul fronte del lavoro. “Il nostro giudizio è negativo soprattutto sulla discussione che si sta innescando intorno al jobs act” è questo l’incipit di un discorso che tocca molti punti. Come la riforma della Pubblica amministrazione, nella quale “gli unici che ci pagano qualcosa sono i lavoratori, sono assolti invece imprese, evasione e falso in bilancio”, i tagli lineari con la scusa della spending review, definiti “un grave errore”, e i mille giorni di Matteo Renzi che, al fine di riformare il lavoro “sono troppi”. Poi, sulla revisione del Prodotto interno lordo in base al sistema Esa 2010, afferma: “Vengono fuori dei dati sul sommerso che fanno paura, numeri che ci permetterebbero di avere tante risorse per fare tutte quelle cose di cui ci stiamo raccontando ed eviterebbero di dire ogni volta che la coperta è stretta. La coperta – conclude – è stretta se non si decide di andare a cercare le risorse dove ci sono”  di Max Brod

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