Lo Sblocca Italia sembrava cosa fatta e invece non c’è ancora il testo. La corsia preferenziale bisognava riservarla alle riforme istituzionali e alla legge elettorale, ma a settembre non verranno discusse. La riforma della Giustizia è stata approvata in consiglio dei ministri, ma in Parlamento se ne discuterà in parte almeno a ottobre. Quando, però, il Parlamento comincerà ad andare in apnea per via della legge di bilancio, quella che una volta si chiama Finanziaria e ora forse si chiama ancora legge di Stabilità. In questi due mesi Camera e Senato – come deciso dalle conferenze dei capigruppo – si concentreranno soprattutto sul programma Millegiorni, il piano triennale del governo che sarà illustrato in una “informazione urgente” dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, sul decreto per le missioni all’estero, sul Jobs act, sul collegato al decreto Ambiente, sugli stadi. A fine mese alla Camera ci si confronterà anche sulla proposta di legge sul conflitto d’interessi. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha ribadito l’intenzione di andare avanti con le riforme istituzionali (approvate dal Senato ad agosto), ma non ha spinto per la calendarizzazione del testo a Montecitorio (l’11 settembre inizia l’iter in commissione Affari costituzionali). 

Riforma del regolamento dal 29, M5s e Fi protestano: “Aspettare”
La riunione dei capigruppo di Montecitorio è durata oltre 3 ore e mezzo. Si è stabilito che il presidente del Consiglio Matteo Renzi terrà il 16 settembre un’informativa urgente alla Camera sul programma Millegiorni. Dal 19 arriverà in Aula il collegato sull’Ambiente. Il decreto Stadi sarà invece discusso a partire dal 22 settembre. La capigruppo della Camera ha invece calendarizzato per il 30 settembre l’approdo in Aula della riforma del regolamento, attualmente ancora in “costituzione” nella Giunta per il RegolamentoForza Italia e M5s hanno però contestato la decisione. “Siamo a rischio di conflitto tra la riforma del Regolamento e quella della Costituzione” ha detto il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta. “Nella proposta di modifica – ha detto la capogruppo M5s Paola Carinelli – si comprimono molto i tempi di discussione in Aula e si tolgono quindi strumenti alle opposizioni. Inoltre cambiamo regolamento quando non sappiamo ancora cosa ci sarà nella Costituzione e non sappiamo se ci saranno una o due Camere”. A fine mese (dal 29) si parlerà di conflitto d’interesse su richiesta di M5s e Sel: “Speriamo che questa volta facciano sul serio: la proposta di legge è ferma in prima commissione da maggio scorso” ha detto il vicecapogruppo dei Cinque Stelle Andrea Cecconi.

Al Senato diffamazione e Jobs Act 
Il primo provvedimento di cui si occuperà l’Aula del Senato sarà il disegno di legge sulla diffamazione, dal 16 al 18 settembre. Negli stessi giorni saranno discussi il disegno di legge del rendiconto 2013 e assestamento 2014. Dal 23 settembre invece sarà all’esame della commissione Lavoro il Jobs Act. Nello stesso giorno in Aula sarà esaminato il decreto per i finanziamenti per le missioni militari all’estero. Per quanto riguarda altre questioni l’11 settembre il 
ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, rispondera sulla situazione delle imprese italiane dopo il blocco dell’export verso la Russia. La richiesta, come ha ricordato il capogruppo Vito Petrocelli, era arrivata da M5S.

Ma la legge elettorale è scomparsa
Si è riunito nel pomeriggio l’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali al Senato per la programmazione dei lavori. A quanto viene riferito l’unico argomento trattato è stato il ddl delega Pa e quindi non è stata ancora calendarizzata la legge elettorale. Si attende infatti incontro tra la presidente Anna Finocchiaro, il premier Matteo Renzi e la ministra Maria Elena Boschi. La stessa Finocchiaro, all’uscita della commissione, conferma che “l’incontro dovrebbe tenersi in settimana”.

Boldrini: “Consulta e Csm, voto a oltranza”
Il problema è, comunque, ancora l’ingorgo in Aula. Al numero elevato di provvedimenti messi in agenda si aggiunge l’apertura il 15 ottobre della sessione di bilancio, che impegnerà fino a Natale il Parlamento. A rendere più complesso il lavoro di incastro dei provvedimenti ci saranno poi le sedute congiunte di Camera e Senato, chiamate a eleggere due giudici della Corte Costituzionale e gli 8 membri laici del Csm: sul punto il presidente Giorgio Napolitano ha “ripreso” per l’ennesima volta i presidenti di Camera e Senato e la presidente Laura Boldrini ha assicurato che se si registrerà una nuova fumata nera “il Parlamento in seduta comune verrà convocato ad oltranza, con votazioni anche nelle giornate di lunedì e venerdì (15 e 19 settembre, ndr)”. Boldrini si è detta “fiduciosa” che si possa arrivare ad un accordo tra le forze politiche che porti ad un’elezione domani. “Ove ciò non si verificasse – ha spiegato la presidente della Camera ai capigruppo – il Parlamento in seduta comune verrà convocato ad oltranza”.

Il punto sugli altri provvedimenti: dal Jobs Act alla responsabilità civile dei giudici
Quanto alle riforme la maggioranza spera in un sì della Commissione entro il 20 novembre, per portarla in Aula subito dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Quest’ultima infatti inizierà il proprio iter a Montecitorio. Il governo spera in un sì definitivo per le due riforme entro dicembre, fermo restando che quella Costituzionale ha poi bisogno di una seconda lettura conforme del Parlamento. In commissione Lavoro del Senato c’è poi il Jobs Act, con la querelle tra Pd e Ncd sull’articolo 18, mentre ancora in Commissione Affari costituzionali c’è’ il ddl Madia con la riforma della Pa. Se Palazzo Madama la modificherà, occorrerà un terzo passaggio alla Camera entro dicembre. Ci sono poi in Commissione Bilancio del Senato il Rendiconto 2013 e l’Assestamento 2014, che il Parlamento deve approvare prima della Stabilità.

Oggi, 9 settembre, inizia intanto l’iter nelle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera il decreto sugli stadi, che scade il 4 ottobre. Devono ancora arrivare al Quirinale i testi definitivi due decreti varati dal Governo il 29 agosto: quello sulla giustizia e lo Sblocca Italia (quest’ultimo sarebbe in queste ore al vaglio della Ragioneria). Una volta firmati da Napolitano andranno incastrati in modo compatibile con la sessione di Bilancio. Ci sono poi altre leggi importanti per il governo: in Aula alla Camera sta per arrivare il collegato ambientale, mentre nella commissione Bilancio di Montecitorio c’è un ddl Zanda sui beni sequestrati alla mafia, sollecitato anche da don Ciotti. In Senato, c’è in commissione Ambiente il ddl sui reati ambientali, mentre in commissione Giustizia c’è un sovraffollamento: divorzio breve, coppie di fatto, omofobia e responsabilità civile dei giudici. Forse destinati ad attendere.

Copasir, Boldrini e Grasso: “Risolvere la mancata proporzionalità”
Nel corso della conferenza dei capigruppo della Camera è stata affrontata la questione della composizione e rappresentanza dei gruppi parlamentari nel Copasir. La presidente Boldrini, in accordo con il presidente del Senato Piero Grasso, ha sollecitato i gruppi a risolvere la mancata proporzionalità nella bicamerale entro 24 ore. Qualora non fosse risolto il problema i presidenti convocheranno le Giunte per il regolamento per valutare come procedere.
 

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