Mentre scrivo questo pezzo sono sul sedile posteriore di un  furgoncino nero – vetri fumé, aspetto anonimo – in attesa di arrivare a Malpensa, dove troverò un charter pronto a portarmi a Mosca: lì c’è Edward Snowden che mi aspetta, pronto a sbronzarsi con me per i prossimi tre anni all’ombra dei platani che circondano una graziosa dacia a pochi chilometri dal Cremlino.  

Proprio così, fuggo.

Non potrei fare diversamente, del resto, visti i contenuti di questo post e le conseguenze gravissime che inevitabilmente me ne verranno quando sarà pubblico.

Grazie a un mio gancio al Viminale, sono venuto in possesso della trascrizione dell’ultimo colloquio telefonico tra Mario Draghi e Angela Merkel.

Si, avete capito: proprio il colloquio avvenuto dopo la gita di Marione a Jackson Hole, quando il Governatore della Bce si è inaspettatamente lanciato in proclami keynesiani, irritando i falchi della Bundesbank.

Ma basta chiacchiere! Spazio a loro, Angela e Mario:

Drin! Driin! Driiiiin!

M. “Pronto?”

A. “Pronto Mario? Sono Angela!”

M. “Ue ciao Angelina, come butta?”

A. “Mi prendi per il c….???”

M. “Cosa c’è? Cos’è successo?”

Grrrrr, grrrrrrrrrr, roarrrrr, grrrrr, roarrr (rumori indistinti in sottofondo, simili a grugniti rabbiosi, n.d.t.)

M. “Angela scusa ma non sto capendo nulla! Che è ‘sto rumore? Che succede?”

A. “E hai anche il coraggio di chiedermelo? Wolfgang (Schauble n.d.t.) è infuriato! Sbava e ringhia da tre ore! Ti vuole morto, ti vuole! Wolfie stai buono per favore…dai, datti una calmata che ci sto parlando proprio ora!….Lo vedi cosa combini Mario? Lo vedi???”

M. “Angela, non so che dire…non capisco cosa vogliate da me…”

A. “Non capisco cosa vogliate da me?? Ma, dico, sei ammattito??? Mettersi a parlare di investimenti pubblici, di crescita, ma che ti sei messo in testa? Mi giro un attimo e fai il progressista?”

M. “Angela hai preso le tue pillole stamattina?”

A. “…..”

M. “Angela? Allora? Le hai prese?”

A.  “…..”  

M. “Allora?”

A. “Ok…ok, forse stamattina l’ho dimenticato… ecco non ne sono proprio sicura, avrei giurato di averle prese, ma poi … non so com’è successo…”

M. “Ok, fa niente. Ora però cerca di calmarti. Fa un bel respiro e conta fino a dieci. Ecco brava, così… inspira ed espira, inspira ed espira…vedi? Vedi, funziona! Ti senti meglio vero?”

A. “Mmmh si…”

M. “Bene. Ora butta fuori Wolfie dalla stanza e parliamo con calma”

A. “Ma è il ministro delle finanze!”

M. “Angela, buttalo fuori o chiudo il telefono”

A. “Wolfie? Wolfie caro, potresti uscire per favore?”

Grrrrr, grrrrrrrrrr, roarrrrr, grrrrr, roarrr  (grugniti rabbiosi in sottofondo, che vanno scemando  n.d.t.)

A. “Ok, se n’è andato. Ti ascolto”

M. “Vedi, Angelina, non cambierà assolutamente nulla”

A. “Ma come??? Se tutti i giornali dicono che comincerai il Quantitative Easing!”

M. “Sono chiacchiere, Angela, chiacchiere! Continuerò a pompare danaro nelle banche e basta, nessun Quantitative Easing, niente di niente, nada de nada, nisba, niet, nicht!”

A. “Ma allora il programma di acquisto degli Abs?”

M. “Angela, mi dici che differenza c’è tra prestare soldi a una banca prendendo dei titoli in garanzia e comprare quegli stessi titoli?

A. “Beh nel primo caso, le banche si indebitano e non si liberano dal rischio, mentre nel secondo, effettuando una vendita, se ne liberano, giusto?”

M. “Ma noi obbligheremo le banche che ci vendono gli Abs a garantirci dal rischio di default!”

A. “….Scusa, Mario, ma allora non è nulla di diverso rispetto a quello che la Bce ha sempre fatto…”

M. “Bene, brava, bis!”

A. “Mmmmmh, si… mmmh, si, sembra filare… e, senti, dicono anche che vorresti abbassare di nuovo i tassi. Non starai esagerando? Non rischiamo una nuova bolla del credito?”

M. “Ok, ascoltami bene, anche perché saranno 100 volte che te lo spiego: possiamo dare alle banche tutti i maledetti Euro che vogliamo, ai tassi che ci piacciono e per tutto il tempo che ci pare. E sai perché? Perché  con la vigilanza europea, siamo sempre noi a dirgli cosa farne! Capisci? Se gli stiamo addosso facendo in modo che non li prestino o che li prestino solo a chi diciamo noi, non c’è problema! Nessuno si fa male!”

A. “Ok è chiaro… ma allora perché i giornali fanno tutto questo baccano? Mi dà fastidio, mi fa perdere voti in Baviera!”

M. “Angela di chi sono i giornali?”

A. “Come scusa?”

M. “Di chi sono i giornali? Chi ne detiene la proprietà?”

A. “Mumble, mumble… ah! Le banche!”

M. “E chi controlla le banche?”

A. “Chi le controlla?”

M. “Angela la prossima volta che salti le pillole giuro che vengo lì e ti prendo a schiaffi… Io le controllo, no?! Io! La Bce! Il Gruppo di Basilea! Chi diavolo vuoi che le controlli?”

A. “Giusto!”

M. “E allora, se io controllo le banche e le banche controllano i giornali, ti pare che possano uscire notizie che a me non stanno bene?”

A. “Continuo a non capire… ma se tu controlli i giornali e i giornali scrivono quello che vuoi tu, perché hai permesso che per mesi attaccassero la Bce? E perché ora gli consenti di farti apparire come quello che ha calato le braghe?”

M. “Angela promettimi che farai prima o poi quel corso rapido del mio amico D’Alema. Te l’ho chiesto mille volte e tu nisba”

A. “Propaganda e coglionamento delle masse?”

M. “Brava, proprio quello. Se l’avessi già fatto capiresti che non si può sodomizzare il popolo a colpi di tasse e tagli alla spesa senza dargli uno zuccherino ogni tanto… Ecco: il can-can di questi giorni rappresenta lo zuccherino. La Bce si è arresa! Ha vinto la flessibilità! Ha vinto la linea dei socialisti! Abbasso il rigore! E loro, contenti, festeggiano e continuano a tirare la carretta…”

A. “Mmmmh, si, sembra ragionevole… però io così perdo lo stesso voti in Baviera e poi c’ho Wolfie che mi dà il tormento con l’austerity dalla mattina alla sera!”

M. ”Angela, pensaci, non è difficile trovare una soluzione…”

A. “Dici?”

M. “Dico. Fai così: domani fai uscire la notizia di questa telefonata. La Merkel chiama Draghi e lo cazzia! Fai uscire un bel titolo su qualche giornalone tedesco. Io non smentisco. Poi quando c’è Consiglio Direttivo Bce, giovedi prossimo (4 settembre n.d.t.), dì a quelli della Bundesbank di votare contro la delibera che propongo – tanto passa lo stesso – e ci fai bella figura! Che dici?”

A. “Eh, potrebbe funzionare…”

M. “Vabbè mò ti devo salutare eh, che c’ho Napolitano che mi aspetta. Quello cena alle 18.30 e poi va a nanna e non lo becco più. Baci cara, baci, ciao, cià!”

A. “Vabbè ciao… però la prossima volta avvisami prima di fare ‘ste uscite. M’hai creato un bel pò di problemi, eh!”

M. “Le pillole, Angela. Non saltare più le pillole.”

A. “Ok”

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Nota dell’autore: il contenuto di questo post è ovviamente un puro frutto della mia fantasia…però in Russia, ci vado lo stesso, non si sa mai…

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