Matteo Renzi replica a chi, a partire da Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani, aveva chiesto nei giorni scorsi di separare le due cariche di premier e segretario del Partito democratico. La proposta è quella di chiamare ai vertici del Pd anche le minoranze: “Nei prossimi giorni verificherò con tutti se la cosa è realizzabile e cercherò di formare una segreteria in cui si sta tutti insieme in modo unitario”. Il leader del Pd, nel suo comizio di chiusura alla Festa nazionale de l’Unità a Bologna, risponde così anche alle accuse di un Pd in cui non vi sarebbe più discussione. “Le responsabilità saranno in capo a tutti: ci sarà chi ha il dovere di metterci la faccia di più, ma ci sarà anche lo spazio per l’azione condivisa. Se invece non ci sarà la volontà di fare la segreteria insieme rispetteremo la scelta e saremo orgogliosi che non tutti all’interno del nostro partito la pensano allo stesso modo”. Ma alla fine il segretario blocca qualsiasi ulteriore discussione. Lui rimane segretario: “Se qualcuno vuole la rivincita dentro il partito, la avrà nel novembre 2017 (scadenza naturale delle prossime primarie, ndr). Se qualcun altro invece vuole lavorare con noi, lo può fare da domattina” di David Marceddu

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