Due aziende condotte da due giovani imprenditori, nate dall’incubatore d’impresa del Parco Tecnologico Padano di Lodi, portano avanti un concetto sostenibile di agricoltura. IpadLab e Mybotec, condotte da due trentenni, Camilo Gianinazzi e Fabio Tiradani, propongono prodotti per un’agricoltura che utilizzi sempre meno chimica e affronti i suoi problemi con la biotecnologia; insomma, sappia essere sostenibile per l’ambiente. Ipadlab e Mybotec lavorano in sinergia anche se non sono la stessa cosa. La prima realizza studi estremamente complessi sulle piante che poi dovranno essere messe a dimora e produrre nuovi raccolti, affinché siano sempre più sane ed abbiano meno bisogno di fitofarmaci ed erbicidi. La seconda produce, tra le altre cose, un complesso sistema di pulizia delle apparecchiature agricole che depura le acque utilizzate, per eliminare residui di prodotti chimici eventualmente sparsi nei campi. Questo tipo di pratiche dovrebbero essere oramai una prassi, ma la direttiva europea che chiede un utilizzo di più “biologia” e meno chimica in agricoltura, nel nostro Paese stenta ad essere pienamente recepita. “Questo – dicono da Ipadlab e Mybotec – influenza negativamente anche sui nostri affari”  di Fabio Abati

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