Rappresentano circa il 27% del verde pubblico nei capoluoghi di provincia, ce n’è almeno uno in ogni città, eppure molti sono nascosti o dimenticati, vere e proprie “terre di nessuno”. I parchi giochi pubblici, tanto amati da bambini, famiglie e turisti, in Italia non hanno sempre vita facile e ovunque è molto difficile avere informazioni. Nasce da qui l’idea di una mamma emiliana, Mary Franzoni, di raccogliere tutte le aree ludiche, italiane e non solo, in una grande mappa virtuale dettagliata, riportandole alla luce sul blog playgroundaroundthecorner.it e con un’applicazione per smartphone e tablet. “Da sempre amo moltissimo viaggiare e lo faccio anche con i miei figli – spiega l’ideatrice – Non amo i grandi parchi divertimento, ma per adattare il viaggio anche alle esigenze e ai desideri dei miei figli credo che il parco giochi dietro l’angolo sia un’ottima soluzione. Ho trovato molte difficoltà per ottenere informazioni dagli uffici turistici locali o in rete. Così ho deciso di fornire io stessa le informazioni e, a gennaio dello scorso anno, ho aperto il blog, un tentativo di raccontare i parchi giochi che esistono in Italia. L’iniziativa ha interessato molte persone, mi sono arrivate segnalazioni e contributi prima dall’Italia e poi dal mondo e, giorno dopo giorno, la mappa è cresciuta fino a superare le mille recensioni”.

La caccia ai playground nostrani della mamma emiliana è partita proprio dietro l’angolo di casa e gli esempi negativi in regione non sono mancati, uno su tutti l’area ludica del Parco Ducale di Parma. “Trovare uno spazio giochi così povero in un parco bellissimo di una città ricca e sempre aperta al turismo come Parma è stata una delusione – ammette Mary – Mi sono chiesta che immagine diamo ai turisti. Recensire un parco con una critica non vuole essere un’arma per sminuire alcune città, bensì uno strumento costruttivo per migliorare, cambiare e curare di più e meglio il nostro verde dedicato ai bambini”. Da quando, nel 1936 a Milano, al Palazzo della Triennale, è comparso il primo parco giochi pubblico, le aree attrezzate si sono moltiplicate e oggi, mentre i luoghi a disposizione dei bambini stanno scomparendo, ricoprono un’importante funzione sociale e ricreativa, una risorsa che le amministrazioni comunali sono chiamate a tutelare. “All’estero – sottolinea Mary – i parchi giochi in città sono il biglietto da visita per i turisti. Le amministrazioni comunali potrebbero usare questo blog come base per fornire informazioni sulle aree attrezzate della città. A Barcellona, per esempio, sono stata contattata proprio con questo obiettivo. Le differenze tra le aree ludiche italiane e quelle degli altri Paesi, purtroppo, sono grandi: altrove è un piacere trascorrere il proprio tempo libero nei parchi, da noi manca la cultura. Anche per questo sono molto soddisfatta di quanto ho ottenuto finora con questo progetto”. In un anno e mezzo la mappa di playgroundaroundthecorner.it è arrivata a raccogliere oltre 1000 parchi giochi e, grazie a una community di mamme viaggiatrici pronte a collaborare, ha esteso i propri confini in tutto il mondo, da Londra a Lisbona, passando per Parigi e Varsavia, sino ad arrivare a Montreal, San Francisco, Boston, Miami, Bali e Kuwait City

I criteri per recensire i playground vanno dall’originalità dei giochi al livello di pulizia e manutenzione, dalla facilità di accesso alla presenza di alberi e zone d’ombra. In Emilia Romagna, in particolare, sono positive le valutazioni per parchi come il Massari di Ferrara e il Teodorico di Ravenna, ma la vera punta di diamante è il parco giochi di Cesenatico, in viale Carducci, un “parco diffuso”, che si estende su tutto il lungomare, offrendo un’alternativa ai giochi di spiaggia. Ad abbassare la qualità, invece, oltre al già citato caso di Parma, contribuiscono il Parco Cervi di Reggio Emilia e i Giardini Margherita di Bologna. Su scala nazionale, tra i parchi più apprezzati ci sono quelli di Manarola (La Spezia), alle Cinque Terre, inserito in un paesaggio a picco sul mare, il parco del Valentino a Torino e, a Firenze, il parco sul lungarno Santa Rosa. Sugli scudi, anche i parchi del Trentino, curati e originali. “Io non faccio classifiche – prosegue Mary – ma credo che un parco debba essere “pensato”: è naturale che i giochi siano sempre gli stessi, però, se si ha un progetto, i parchi possono trasformarsi in uno spazio educativo, originale, attraente e stimolante per la socializzazione e il divertimento, dove il bambino chiede di restare per giocare e relazionarsi con i coetanei”.

L’applicazione gratuita, dallo scorso marzo disponibile per tablet e smarphone, Apple e Android, è stata scaricata da 2500 utenti e la mappa si è arricchita sempre più. Nel dettaglio, l’app mostra il parco giochi più vicino all’utente, i servizi offerti, alcune immagini e la possibilità diretta di commentare e inserire luoghi non ancora recensiti. Ora tutto è pronto anche per la traduzione in inglese: “L’obiettivo del blog – conclude Mary – è quello di dare informazioni. Ora ci sono tutti i presupposti per crescere, creare una squadra e continuare nel lavoro di recensione. Alcune regioni come Sardegna, Calabria e Abruzzo, hanno ancora pochi contenuti, ma i playground sono in ogni Paese”.

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