Ancora profondo rosso per il Monte dei Paschi di Siena che ha chiuso il semestre con una perdita netta di 334,2 milioni di euro (di cui 179 milioni solo nel secondo trimestre) dal rosso di circa 358 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Sul dato hanno influito 196 milioni di interessi gli interessi sugli aiuti di Stato ricevuti attraverso i Monti bond (a luglio ne sono stati rimborsati 3 miliardi su 4), ma soprattutto le rettifiche su crediti richieste dalla Bce per via degli esami comunitari (255 milioni). L’effetto sofferenze porta così l’ammontare complessivo dei crediti deteriorati della banca (quelli di difficile incasso) a 1,208 miliardi, 179 milioni in più rispetto allo scorso anno (+17,4%).

Presentando i conti l’amministratore delegato Fabrizio Viola si è mostrato cauto e ottimista. “La ristrutturazione dello stato patrimoniale”, come richiesto dalla Commissione Ue, “è stata completata” e grazie al successo dell’aumento di capitale da 5 miliardi è diventata “molto solida” col coefficiente patrimoniale Cet 1 che è salito al 13,5 per cento. “Nel breve termine saremo impegnati a mettere in atto una serie di misure per aumentare la redditività: abbiamo del lavoro da fare, dobbiamo migliorare”, ha detto.

Intanto la banca ha sottoscritto con i sindacati hanno sottoscritto l’accordo sull’attivazione del fondo di solidarietà per il 2014, con l’obiettivo di ridurre l’organico di 1.334 unità. L’uscita sarà su base volontaria e i lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari mediamente all’83-85% dello stipendio. Potranno accedere alle prestazioni, facendo domanda entro il 26 settembre, i dipendenti di Banca Mps, Consum.it, Mps Capital Services, Banca per le imprese e Mps Leasing & Factoring che maturano il diritto ai trattamenti pensionistici tra il 31 ottobre di quest’anno e il 30 dicembre 2019. 

Per tutto il periodo di permanenza nel fondo verranno mantenute le coperture assistenziali e le agevolazioni creditizie che la banca avrebbe riconosciuto in presenza di rapporto di lavoro. Rimarranno attivi anche tutti gli altri benefici, come il diritto all’assunzione del figlio o coniuge in caso di morte. Alle lavoratrici donne con almeno 57 anni di età e 35 di contributi che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute come incentivo due annualità di stipendio. Secondo Ilaria Dalla Riva, responsabile risorse umane, organizzazione e comunicazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, “l’intesa raggiunta con il tavolo sindacale è coerente con gli obiettivi di Piano industriale 2013-2017 e ci permetterà di ottenere una riduzione dei costi e degli organici”.

Articolo Precedente

Crescita, Padoan: “Prematuro valutare ora l’efficacia dell’azione di governo”

next
Articolo Successivo

Banche, per Bank of America in arrivo multa da 16 miliardi di dollari

next