Viva il genio italiano
La vera storia dei quattro amici che hanno ideato le soluzioni per recuperare la Concordia

Alla fine ci si sono messi il primo ministro con le scarpette tricolori, la parata dei potenti, ognuno a lasciar intendere che era merito suo se la Concordia era tornata, se era rimasta in Italia per portare lavoro. E poi quella folla come nelle grandi occasioni, in piedi dall’alba sulla spiaggia per accogliere la nave. Come se la Concordia non fosse in fondo una bara, una gigantesca bara, dove giace ancora il corpo di un uomo. Questo rischia di rimanerci negli occhi della grande parata del 27 luglio. Un groviglio di emozione e fastidio. Ma non sono state le fanfare e i discorsi a girare come un fuscello il colosso di 290 metri, di 115mila tonnellate di stazza, a rendere galleggiabile un ammasso di acciaio e lamiere che non è più una nave.

Dietro c’è una piccola storia, una di quelle che sembrano inventate apposta per essere raccontate la sera ai bambini. E invece è tutto vero: perfino quei primi calcoli buttati giù su un tovagliolo di carta in una trattoria della Marina di Ravenna. Così è nato il più grande recupero della marineria mondiale. Una storia di uomini in carne e ossa, di amicizia. Di genio, quella dote tipicamente italiana che nonostante tutto non abbiamo perso. Che è fatta di fantasia e improvvisazione, ma anche di competenza e di serietà. E di fiducia reciproca. Amicizia, appunto. Il recupero della Concordia, ma non solo. C’è anche la storia di piccoli e grandi inventori, di ieri e di oggi, che hanno realizzato i loro sogni.

Ma sul Fatto del Lunedì troverete anche un viaggio nell’ufficio brevetti, lo scrigno delle invenzioni e dei sogni. Gli altri articoli del Lunedì:

Gemellati d’Italia
Ogni comune ha un gemello. C’è chi ne ha addirittura 14. Il motivo? Scambi culturali, ma anche fondi da spendere. E spedizioni pagate all’estero 

Da Mazinga a Peppa Pig, il cartone perde le emozioni
Addio ai cartoon giapponesi degli anni ‘70, dove c’era la violenza, ma anche la lotta tra bene e male. Oggi vince il modello anglosassone: più tranquillizzante. E piatto

Lezioni di sport/9
“Niente solisti, il rugby è squadra”
Con il mitico Jacques Brunel, allenatore della Nazionale azzurra, alla scoperta della palla ovale. Come si comincia, come vincere e soprattutto divertirsi. 

Dolomiti, l’invasione delle piste: alla faccia dell’Unesco
Calano gli sciatori, ma arrivano nuove piste. Che tagliano i boschi, sfiorano le montagne. Avviene per il Latemar e la Croda Rossa. Le Dolomiti rischiano di essere ferite. Non importa se appena cinque anni fa sono diventate Patrimonio dell’Umanità 

La cortina di ferro oggi è verde
Viaggio lungo il sentiero nato dove una volta correva il confine che divideva l’Europa: tra scoperte, natura e storia 

I giochi dell’estate per i bambini
Labirinti, rebus, disegni, da questo lunedì per quattro settimane

 Sondaggio



Articolo Precedente

Cambio di sesso: il genere e la nostra identità

next
Articolo Successivo

In edicola sul Fatto del Lunedì. Cresciuti a pane e tablet

next