Prima il tentativo di rapina (andato a vuoto), poi l’arresto. E, dopo le manette, un colpo partito per sbaglio dalla pistola del carabiniere che lo aveva fermato. E’ successo a Casalnuovo, in provincia di Napoli, dove Antonio Mannalà, 27 anni di Afragola, è morto intorno alla mezzanotte di ieri. Colpito, secondo la prima ricostruzione, da uno sparo proveniente dalla pistola del militare che gli stava mettendo le manette. Poco prima, Mannalà e altre due persone avevano rapinato una coppia di 20enni. Secondo una prima versione dei fatti, uno dei tre, armato di pistola, ha puntato l’arma in faccia alla ragazza e ha costretto i due a scendere dalla vettura, per poi rubagliela. Prima di dileguarsi, sembra che uno dei rapinatori abbia molestato la ragazza, toccandola. I tre sono stati poi intercettati dai militari a Cardito, comune confinante con Casalnuovo. Secondo gli inquirenti, qui Mannalà è stato raggiunto da un carabiniere che gli ha intimato di sdraiarsi faccia a terra e si è avvicinato per mettergli le manette; nel corso dell’operazione, al carabiniere è partito accidentalmente il colpo di pistola.

La gente si è affacciata alle finestre quando, intorno alla mezzanotte, ha udito il frastuono provenire dalla strada. “Il ragazzo era sdraiato a terra e ripeteva ‘non ho fatto niente‘, mentre il carabiniere, che cercava di ammanettarlo, diceva ‘stai fermo, stai fermo’: poi abbiamo sentito il rumore di uno sparo“. E’ la testimonianza, raccolta sul posto, di alcune persone che abitano in una palazzina di via Domenico Cirillo, strada vicina al corso Italia di Cardito. “L’ambulanza è arrivata in ritardo”, riferiscono ancora le persone che erano affacciate ai balconi. “Dopo aver sentito lo sparo abbiamo visto il carabiniere che si agitava, sembrava sotto choc“. Sempre secondo i presenti, la strada era illuminata da un lampione  ma la visione dai balconi non era molto chiara. “Abbiamo sentito il ragazzo gridare e il carabiniere che gli intimava di stare fermo”, continuano i testimoni, “e poi il colpo”.

La Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo sulla morte di MannalàNel corso di sopralluogo i carabinieri hanno acquisito i filmati di un circuito di video sorveglianza privato installato su Corso Italia. Le vittime della rapina hanno riconosciuto Mannalà e un secondo rapinatore, anch’egli arrestato e portato nel carcere di Poggioreale. Mannalà sarebbe inoltre stato colui che aveva palpeggiato la ragazza. Continuano le ricerche del terzo rapinatore che è sfuggito all’arresto. La Renault Clio rubata da tre rapinatori è stata individuata grazie al sistema di antifurto satellitare. La società che gestisce il servizio ha rintracciato la vettura e comunicato la sua posizione alla forze dell’ordine.

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