Era finita alle 8 (ora locale) la tregua umanitaria di 12 ore nella Striscia, accettata sia da Hamas sia da Netanyahu. Israele ha poi approvato di prolungare il cessate il fuoco per 4 ore, fino a mezzanotte. Ma la tregua non ha retto, visto che Hamas ha respinto la proposta e lanciato altri sette razzi nel sud del Paese, come ha confermato il portavoce del gruppo armato palestinese, Abu Zuhri: “Non avevamo alcun accordo per un’estensione del cessate il fuoco”.  La calma, durata dodici ore, ha consentito ai soccorritori di arrivare nei quartieri più colpiti: dalle macerie sono stati estratti decine di corpi e il bilancio delle vittime è salito a più di 1.000. Subito dopo la fine della tregue, nel sud di Israele sono risuonate sirene. Lo riferiscono i media israeliani, precisando che 7 colpi di mortaio sono esplosi, ma non sono stati segnalati né feriti né danni. La disponibilità del governo di Netanyahu a prorogare la tregua, aveva fatto seguito all’appello rivolto da Parigi dai ministri degli esteri di Francia, Usa, Italia, Qatar, Turchia, Germania ed altri paesi, per una proroga di “24 ore rinnovabili”. 

Gerusalemme rifiuta tregue di 7 giorni, Hamas dice sì
Ieri Gerusalemme aveva rifiutato la proposta di tregua di 7 giorni proposta dagli Stati Uniti, cui aveva aperto anche l’organizzazione palestinese. Gli abitanti nella Striscia hanno usato queste 12 ore di tregua per rifornirsi di cibo, denaro e beni necessari, cercando i corpi delle vittime tra le macerie e tornando alle proprie case per verificare le loro condizioni. Almeno 151 corpi sono stati recuperati sotto le macerie in diversi quartieri di Gaza, dopo l’entrata in vigore della tregua che ha permesso ai soccorritori di scavare sotto le case crollate. Il numero delle vittime è salito oltre quota 1.000. Tra queste 40 soldati e due civili israeliani

Video di Cosimo Caridi

“Non lasceremo Gaza finché ci saranno i tunnel”
Israele “non finirà questa operazione e non lascerà Gaza finché” non verrà risolta la questione dei tunnel. Lo ha detto, riferiscono i media israeliani, Gilad Erdan, ministro per le Comunicazioni ed ex membro del gabinetto di sicurezza. Il Paese, ha spiegato il ministro, è intenzionato a neutralizzare l’infrastruttura terroristica di Hamas. “La comunità internazionale – ha aggiunto – deve capire che siamo molto aperti al risanamento economico di Gaza, ma Hamas è nostro nemico”. Cinquanta i tunnel individuati fino ad oggi dall’Israel Defense Force durante l’operazione di terra.

Raid nella notte, 22 morti a Khan Younis: 11 sono bambini
I raid di Israele nella notte non si sono fermati. Pochi minuti prima che entrasse in vigore la tregua umanitaria nella Striscia di Gaza, un attacco aereo israeliano sul campo rifugiati di Khan Younis ha ucciso 20 componenti di una stessa famiglia. L’agenzia stampa palestinese Maan, citando fonti mediche, riporta che le vittime sono 11 bambini, quattro donne e cinque uomini. La famiglia al-Najjar era fuggita dalle proprie case a Khuzaa, vicino a Khan Younis, questa notte dopo che l’artiglieria israeliana aveva bombardato l’area uccidendo decine di persone. Si era quindi spostata nella vicina località, sperando di trovarvi rifugio e che fosse più sicura, essenco più lontana dal confine del territorio. Invece, i missili sparati dagli aerei da guerra dello Stato ebraico hanno colpito pochi istanti prima delle 8 (le 7 italiana), ora in cui entrava in vigore la tregua umanitaria. Hanno completamente raso al suolo l’edificio di quattro piani in cui la famiglia stava dormendo.

Rivolta nel West Bank, uccisi due ragazzi
La rivolta in Cisgiordania è continuata durante la notte. Da Betlemme a Hebron, passando da Gerusalemme, scene da nuova Intifada si sono replicate durante la notte immediatamente precedente all’ annunciata tregua di 12 ore tra Israele e Hamas. A Gerusalemme est le forze di sicurezza israeliane, documenta un fotografo dell’Afp, hanno aperto il fuoco rispondendo al lancio di proiettili. E’ in un villaggio a sud di Betlemme – hanno precisato fonti della sicurezza palestinese – che è stato ucciso un giovane palestinese di 16 anni. Altri cinque manifestanti sono rimasti feriti negli scontri. L’altra vittima della notte, un diciottenne, è invece stato ucciso durante una protesta al checkpoint di Jalama, nel nord della Cisgiordania.

Croce Rossa Internazionale: “Israele spara sulle ambulanze”
Due ambulanze
della Mezzaluna rossa palestinese sono state colpite nella notte da attacchi israeliani a Beit Hanoun, nella Striscia. Un medico è stato ucciso e altri tre sono stati feriti, di cui uno in modo grave, riporta il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr). Il corpo del medico ucciso è stato recuperato oggi dal veicolo distrutto, colpito a circa 200 metri dall’ospedale. “Colpire ambulanze, ospedali e personale medico è una seria violazione della legge di guerra”, ha dichiarato Jacques de Maio, capo della delegazione Cicr per Israele e i territori occupati.

Unicef: “192 bambini uccisi in 18 giorni”
“L’attacco alla scuola elementare Beit Hanoun, la terza scuola colpita questa settimana, è la prova che bisogna fare molto di più per proteggere i bambini innocenti. Utilizzare o attaccare le scuole dove i bambini trovano rifugio dalle violenze è inaccettabile, in qualsiasi circostanza”. E’ quanto dichiara in una nota Maria Calivis, direttore regionale Unicef per il Nord Africa e il Medio Oriente, riferendosi all’attacco alla scuola dell’Unrwa. L’Unicef “chiede alle parti in conflitto di rispettare l’inviolabilità delle vite dei bambini e delle scuole. Almeno 192 bambini sono stati uccisi a Gaza in 18 giorni – ricorda Calivis – Il numero di morti e la distruzione crescono di ora in ora”. 

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