Il Gruppo Espresso continua a compensare il calo del fatturato con il taglio dei costi. E così il bilancio del semestre per l’editore di Repubblica si è chiuso con utili per 3,8 milioni di euro, in linea con i 3,7 del 2013, nonostante i ricavi siano scesi del 10% a 332,5 milioni di euro. Un dato su cui hanno impattato sia i ricavi diffusionali (-6,8%), sia quelli pubblicitari (-7,8%). Quanto alle previsioni per l’intero esercizio, “esse sono fortemente dipendenti dall’andamento del mercato pubblicitario, che risulta allo stato ancora incerto”, spiega una nota che riferisce come lorganico del gruppo, inclusi i contratti a termine, ammonta a fine giugno a 2.391 dipendenti e l’organico medio del periodo è inferiore del 4,5% rispetto al primo semestre del 2013. 

Nel corso del primo semestre l’editrice della famiglia De Benedetti “ha finalizzato con successo due operazioni di valenza strategica: l’integrazione con Telecom Italia Media delle attività di operatore di rete ed il rifinanziamento della Società, tenuto conto della scadenza del bond decennale il prossimo ottobre”, aggiunge la nota. In particolare il 30 giugno, dopo aver ricevuto le autorizzazioni previste dalla normativa applicabile, si è perfezionata l’integrazione tra le attività di operatore di rete digitale terrestre della controllata Rete A e Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), controllata da Telecom Italia Media“L’operazione dà luogo al principale operatore di rete indipendente in Italia, dotato di cinque multiplex digitali (tre di TIMB e due di Rete A) con un’infrastruttura a copertura nazionale, di elevata capillarità e capace di erogare servizi di elevato standard qualitativo”, sottolinea il comunicato.

Quanto al rifinanziamento, il 2 aprile è stato collocato un bond convertibile a cinque anni del valore nominale di 100 milioni di euro che paga un tasso di interesse del 2,625% ed un prezzo di conversione fissato in 2,1523 euro per azione, quasi il doppio delle attuali quotazioni del titolo in Borsa. Con il perfezionamento di tale operazione, il cui relativo aumento di capitale è stato approvato mercoledì dai soci, “il gruppo ha provveduto al proprio rifinanziamento mediante, oltre che alla già menzionata emissione del Convertible Bond, programmi di smobilizzo crediti della A. Manzoni & C. sia attraverso operazioni di factoring (contratti già sottoscritti), che attraverso operazioni di cartolarizzazione (contratti in fase di definizione), potendo contare, a partire dal 2015, su oneri finanziari significativamente ridotti rispetto agli attuali”, aggiunge la nota.

 

 

 

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