Chelsea Clinton diventerà presto mamma, rendendo i suoi famosi genitori, i nonni più potenti d’America. O quasi. Con Hillary ancora incerta se correre ancora per le presidenziali nel 2016, come tutti, ma davvero tutti, i democratici vorrebbero per provare ad avverare il sogno di altri otto anni alla Casa Bianca, la gravidanza di Chelsea è diventata la “scusa” ufficiale dietro al quale nascondersi per poter dire “voglio solo fare la nonna”. Parole “grosse” diciamo, visto che l’attività di speaker di Bill e Hillary è intensissima e anche decisamente ben pagata. Famosi sono i cachet riservati all’ex presidente dopo il suo commiato dalla residenza di Pennsylvania Avenue e lo stesso vale per sua moglie, non meno brava ad intrattenere le platee sopratutto su temi che riguardano le donne o la politica estera.

Seguendo le orme dei genitori, negli ultimi tempi, anche Chelsea, che si occupa a tempo pieno della Fondazione Clinton, fondata dal suo papà, ha iniziato a farsi notare, non tanto per i suoi discorsi, quanto per quei 75mila dollari che le sono stati dati come pagamento per una sua “performance”. La cifra, che sta facendo strabuzzare gli occhi e storcere il naso a un po’ di stampa, soprattutto quella che ha sempre da ridire sulle attività dei Clinton, sembra eccessiva in quanto uguale a quella percepita da Dick Cheney e superiore a quelle accordate a Mitt Romney o a Sarah Palin.

Ora, assodato che Chelsea ha già chiarito in maniera ufficiale che tutti, e va sottolineato tutti, i soldi che riceve sono versati per sostenere l’attività della Fondazione Clinton, c’è da chiedersi perché ci si debba stupire che una giovane donna preparata, che si occupa da tempo di tematiche quali le donne e la cooperazione, debba ricevere anche solo un centesimo in meno di un ex vice presidente, come Cheney, noto soprattutto per essersi inventato pericoli di “armi di distruzioni di massa” inesistenti, o per aver passato gli ultimi sei anni ad attaccare, anche in maniera poco ortodossa, il presidente Obama. Il fatto, poi, che una signora come Sarah Palin, che si dichiarava esperta di politica estera perché da casa sua in Alaska “si vedeva la Russia”, debba ricevere anche solo un dollaro per parlare in pubblico, resta un assoluto mistero.

E’ evidente, però, che nessuno pagherebbe cifre simili se gli oratori, Palin inclusa, non avessero un pubblico interessato ad ascoltarli e che il cachet è proporzionato alle loro capacità di intervenire su temi di interesse diverso.
E’ comprensibile, anche, che in un paese che ha un’idiosincrasia verso i “figli di”, “amici di” e “mogli di”, le attività di Chelsea siano sempre sottoposte ad un particolare “scrutinio.
Resta, però, il fatto che si tratta di una donna trentaquattrenne evidentemente capace di intervenire in pubblico dicendo delle cose interessanti e che, anche grazie ai suoi soldi, la fondazione presieduta da suo padre, riesce a raggiungere obiettivi importanti nella cooperazione internazionale.

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