Padre Sergio vuole indietro i suoi libri, e per questo non ha paura di sfidare il sindaco. Quello che accade a Marmora, paesino di 70 abitanti in provincia di Cuneo, è una lunga storia d’amore per la cultura, che ha portato un monaco benedettino di 83 anni, arrivato in paese 36 anni fa, ad accumulare e conservare oltre 60mila libri in canonica. Ma è anche una storia di lotta. Quando sette anni fa lo spazio è cominciato a mancare, il monaco ha pensato che il suo tesoro avesse bisogno di una biblioteca per aprire così la consultazione dei volumi al pubblico. Quindi li ha donati al Comune che si impegnava, come da clausola contrattuale, a costruire uno spazio ad hoc. Ma il patto non è stato rispettato e ora il monaco chiede che la sua donazione gli venga restituita.

Padre Sergio parla poco, ma il suo messaggio arriva forte e chiaro: “Hanno promesso di restituire i libri, invece non lo fanno – dice al fattoquotidiano.it –. Il mio scopo è avere una biblioteca che sia di tutti anche quando io sarò morto”. Per lui parla Daniele Gangi, il sacrestano che lo assiste: “I libri sono sempre qui, Padre Sergio li può consultare. Dopo la donazione, però, tre anni fa, quando vedeva che la situazione non si sbloccava, ha chiesto al Comune di riavere indietro la proprietà, visto che aveva trovato dei finanziatori disposti a realizzare il progetto senza voler entrare in possesso dei libri. Proprio allora sono iniziati i lavori, ma subito dopo la beffa: ora i soldi non ci sono più, i lavori non sono finiti e c’è il rischio che l’umidità rovini i libri. Oltretutto il costo del progetto è troppo alto: secondo noi basterebbe molto meno”.

Per sostenere il religioso nella “sua battaglia” si sono mobilitati in molti, soprattutto in rete: su facebook è partita la campagna “Scriviamo al Comune di Marmora: Padre Sergio rivuole i suoi libri, affinché il sindaco Emanuele Ponzo rispetti gli impegni presi. L’importante è fare presto: “Padre Sergio è malato, non ha più molto tempo”, sostiene Daniele Gangi. Ecco perché chi gli è vicino chiede a gran voce che tutto il patrimonio culturale torni nelle sue mani entro il 15 luglio.

Nel frattempo a Marmora a maggio si è tornati a votare, e uno dei punti del programma amministrativo di Emanuele Ponzo, poi rieletto primo cittadino, era proprio la restituzione del patrimonio librario donato al Comune da Padre Sergio. “E’ un impegno che intendiamo mantenere, ma a 30 giorni dalle elezioni non era più possibile fissare un consiglio comunale, così ci siamo ripresentati mettendolo come punto fondamentale – spiega il sindaco – Ad ogni modo, dopo la donazione, il Comune si è attivato per la richiesta di finanziamento di quest’opera, che costa circa 650mila euro. Siamo riusciti a trovarne solo 50mila, con cui abbiamo fatto una prima parte. Tuttavia, sia la Regione Piemonte sia le fondazioni hanno sempre detto che il progetto era interessante ma che non c’era la possibilità di stanziare tutti quei soldi. Ho poi saputo che c’era una cordata di finanziatori privati interessati, ma i loro nomi non sono mai usciti”.

Il sindaco non vuole andare allo scontro. “Sul programma amministrativo c’è scritto che avremmo restituito i libri e intendiamo farlo entro settembre. Ci servono i tempi tecnici per convocare il consiglio sull’argomento, fare la delibera e fissare l’appuntamento dal notaio. Per quanto riguarda la data del 15 luglio, questa non compare in nessun documento ufficiale e non c’è tempo per farlo in così poco – continua il primo cittadino –. Quindi, salvo che l’abate diretto superiore di Padre Sergio, che verrà presto a Marmora anche per parlare di questa questione, non dia indicazioni diverse, entro settembre Padre Sergio riavrà i suoi libri”.

(foto di Pierluigi Orler) 

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